Sono in pochi a pensare che dalle urne delle Elezioni presidenziali egiziane possa arrivare una sorpresa. La vittoria per l'ex capo delle forze armate, Abdel Fattah al-Sisi, è praticamente certa e il suo unico rivale, Hamdeen Sabahi, non rappresenta una reale minaccia.
Quello che è meno chiaro è quanti daranno il loro voto a Sisi, in due giorni di seggi aperti che sono stati segnati da una scarsa affluenza alle urne.
Le autorità hanno annunciato nel tardo pomeriggio di volere estendere le operazioni di voto fino a domani sera alle 21. La decisione è stata però contestata tanto da Sisi quanto da Sabahi.
Secondo i dati forniti dai media di Stato a metà pomeriggio, l'affluenza complessiva tra ieri e oggi si aggirerebbe attorno al 28% degli aventi diritto. Avrebbero quindi votato poco più di quindici milioni di persone. I dati reali potrebbero però essere più bassi.
Il dato forte di queste elezioni, al momento, è l'astensionismo, su cui pesa la scelta dei Fratelli Musulmani di boicottare il voto. Il gruppo politico-religioso, che prima del golpe di luglio era arrivato al potere con l'elezione di Mohammed Morsi, è stato poi cancellato dalla scena politica. Hanno optato per non votare anche molti rivoluzionari.
A poco sono serviti
gli inviti da parte dei media ad andare a votare, così come la proclamazione di un giorno di festa nazionale per il settore pubblico e privato e la promessa di multare gli elettori che non si fossero presentati ai seggi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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