Ve lo immaginate Abdelmalek Droukdel, uno dei leader di Aqmi, la temutissima cellula di Al Qaida per il «maghreb libero», intento a tirar su dal piatto una forchettata di spaghetti grondanti sugo di pomodoro? In un istante verrebbe cancellata la sacralità (seppur a rovescio) di un personaggio che appartiene al mondo del terrore. Eppure l'Aqmi, almeno dai «pizzini» sequestrati nel corso dei rastrellamenti dell'esercito francese nel nord del Mali, considera la pasta italiana un'autentica prelibatezza. Esaminando il contenuto di foglietti e ricevute salta all'occhio la pasta, le scatole di pomodoro per il sugo e le cipolle, ingredienti della cucina di tradizione mediterranea. Assassini a sangue freddo, ma anche amanti di un piatto caldo. Terroristi con animo e gusti borghesi, disposti a firmare la tregua non certo con il nemico, ma attorno a una tavola imbandita.
Quello dell'Aqmi è soltanto un antipasto, nonostante la pummarola. Ansar Beit al Maqdess, la falange che sta mettendo a ferro e fuoco il Sinai, e che si professa vicina al deposto presidente Morsi, colloca assieme nella borsa della spesa pallottole, senape e preservativi. Il morale della truppa va tenuto alto in qualsiasi modo, anche con il sostegno e le prestazioni di qualche signorina devota alla causa jiadhista. Scatole (vuote) di condom e di viagra furono rinvenute lo scorso settembre ad Aleppo durante un rastrellamento dell'esercito regolare nel covo di una katiba (brigata) ribelle. In quel caso venne alla luce anche un giro di prostituzione di fanciulle arabe e maghrebine che si concedevano agli uomini dell'Esercito della Siria Libera. Lussi, capricci e comodità sembrano appartenere ai tanti figli e figliastri di Bin Laden sparsi per il globo. Persino la cellula Al Quds di Amburgo (Mohamed Atta, Said Bahaji, Ziyad Jarrah e Ramzi Al Shibh) il commando suicida che dirottò il volo American Airlines 11, riusciva a ricavarsi i suoi momenti di svago. Tutti e quattro sottoscrissero nell'estate del 1998 l'abbonamento all'Hamburger SV. Sostenevano i calciatori dagli spalti dell'Imtech Arena e al ritorno dalla partita mettevano a punto l'assalto al World Trade Center. Lo stadio non era invece il luogo più sicuro per gli uomini della Rwandan Defence Forces, tra gli autori del massacro tribale del 1994, e così i miliziani si accontentavano del calcio in scatola, il subbuteo. Confezioni di omini in miniatura, con tanto di porte e l'immancabile panno verde, furono rinvenute in una caserma perlustrata dal Rwandan Patriotic Front. Tra gli inventari più bizzarri non poteva mancare la minuziosa tabella degli oggetti rinvenuti nel covo di Bin Laden, dove gli uomini dell'Operation Neptune Spear recuperarono dvd a luci rosse di provenienza americana (ironia della sorte), ma anche video amatoriali di produzione egiziana. Un po' come i giornaletti e i fumetti porno sequestrati dai carabinieri nei vari covi delle Brigate Rosse. Altro che comunicati numerati con la stella a cinque punte o documenti e materiale di propaganda e lotta armata.
Il lusso è una tentazione irresistibile un po' per tutti, persino per chi aveva iniziato un percorso che sarebbe poi sfociato in un'esistenza in clandestinità. Alvaro Lojacono, personaggio di spicco delle Brigate Rosse, e coinvolto tra l'altro nella strage di via Fani, venne arrestato nel giugno del 2000 mentre si trovava sull'esclusiva spiaggia dell'Isola Rossa, vicino Bastia, in Corsica.
Alla faccia della vita spartana, come insegna Cesare Battisti, l'ex militante dei Proletari Armati per il Comunismo. Talmente proletario da soggiornare a Brasilia all'Hotel Manhattan Plaza. Categoria cinque stelle. Prezzo di una doppia 200 euro a notte. Anche Che Guevara potrebbe rivoltarsi nella tomba.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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