La svolta etica della Francia Eutanasia dopo le nozze gay

Hollande preme sull'Ordine dei medici. E loro aprono alla "sedazione terminale". Ma solo "in caso di prolungate agonie e dolori insopportabili"

Un po' meno grandeur, forse, ma certamente più gauche. E così, all'insegna di una nuova etica, vagamente rivoluzionaria, la Francia ha imboccato un altro sentiero di sinistra nella navigazione politica a vista della gestione Hollande. Un'altra svolta che ha già innescato le prime polemiche in tema di «distinguo» e di «interpretazioni». La notizia, dunque. Il Consiglio etico dell'Ordine dei medici francese ha aperto, per la prima volta, all'eutanasia, che può essere autorizzata «in casi eccezionali» e quando il paziente faccia «richieste persistenti, lucide e reiterate». Appellandosi ad un «diritto all'umanità», l'organismo che «governa» i camici bianchi invita a riservare la sedazione terminale a «circostanze eccezionali», come nel caso di «prolungate agonie» o di «dolori insopportabili». Queste condizioni, però dovranno essere accertate da un'equipe di medici e non da uno soltanto.

L'indicazione del Consiglio etico dell'Ordine dei medici giunge dopo che il presidente, François Hollande, aveva richiesto un rapporto sulla delicata materia per verificare le circostanze in cui possa definirsi «accettabile» il suicidio assistito, in vista della presentazione di un disegno di legge all'Assemblea nazionale, prevista per giugno. «L'attuale legislazione- queste le perplessità che avevano caratterizzato le dichiarazioni ufficiali di Hollande nei giorni scorsi- non risponde infatti alle legittime preoccupazioni espresse da persone che sono malate in modo grave e incurabile». E l'Ordine dei medici, pur senza menzionare esplicitamente mai nella sua proposta il termine «eutanasia», auspica tuttavia che la pratica venga limitata a situazioni eccezionali sulle quali la legge attuale non fornisce alcuna indicazione e prospetta la valutazione di tali «casi clinici eccezionali dopo l'introduzione di cure palliative», quando cioè «le normali terapie non risultano più efficaci». La legge francese in vigore dal 2005 - che parla di «dosi terapiche in grado alleviare il paziente, con il suo consenso, anche nel caso in cui tali dosi rischino di abbreviare quel che rimane di vita» - copre in realtà la maggioranza dei casi che si possono verificare nella pratica clinica, ma non determinate agonie prolungate o dolori - fisici o psicologici - che rimangono incontrollabili nonostante le cure palliative: situazioni che sebbene rare «non possono rimanere senza risposta», conclude l'Ordine. Per Amedeo Bianco, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici italiani (Fnomceo), quella consentita dal Consiglio Nazionale francese dell'ordine dei medici «non è eutanasia, ma sedazione terminale appunto. Un principio presente e accettato eticamente da tempo nel mondo medico, il cui fine non è provocare la morte ma controllare il dolore e la sofferenza. In questo processo è noto che, come effetto secondario, ci possa essere l'accelerazione della morte». Indipendentemente dai «distinguo» e dalle «interpretazioni» corre l'obbligo di ricordare che, a conferma del nuovo corso etico-politico della Francia, targata Hollande, giusto un paio di settimane fa l'Assemblea nazionale francese ha approvato il primo articolo del controverso disegno di legge che dovrebbe permettere ai gay di contrarre matrimonio e di adottare bambini. Con una schiacciante maggioranza di 249 sì e 97 no, i deputati hanno infatti dato il via libera alla norma che ridefinisce il matrimonio come «un accordo tra due persone di sesso diverso o del medesimo sesso». Il disegno di legge promosso dai socialisti è avversato dal centro-destra e dal mondo cattolico che già il 13 gennaio hanno portato in piazza a Parigi un milione di persone ma l'approvazione finale della legge, che comprende 14 articoli, è data per scontata.

I partiti centristi e la destra, i cui deputati si sono espressi quasi tutti contro la legge, temono in particolare che l'adozione del provvedimento apra la strada alla procreazione assistita e agli uteri in affitto. Sarà il prossimo «traguardo» che intendono raggiungere i supporter di Hollande?

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