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Terrorista Ira graziato. Esplode la rabbia in Ulster

John Downey uccise 4 militari piazzando una bomba davanti alla caserma di Hyde Park a Londra. Non andrà a processo a causa di un errore. Il primo ministro dell'Irlanda del Nord: un'inchiesta o mi dimetto

Terrorista Ira graziato. Esplode la rabbia in Ulster

Uccise quattro militari con un'autobomba piazzata nel cuore di Londra, di fronte alla caserma di Hyde Park. Ma ora John Downey, 62 anni, ex terrorista dell'Ira (Irish Republican Army, uno dei gruppi terroristici più sanguinosi della storia) è stato scagionato nonostante da tempo sia accusato di aver compiuto il sanguinoso attentato e nonostante il suo arresto sia avvenuto l'anno scorso. Libero su cauzione, ora Downey non dovrà nemmeno affrontare il processo. E la ragione sta in un errore che agita la Gran Bretagna e l'Irlanda del Nord, memori della lunga scia di sangue causata dai Troubles. Downey ha infatti ricevuto, per errore, una delle 200 «lettere di garanzia», dal contenuto strettamente segreto, che le autorità britanniche, dopo gli accordi di pace in Irlanda del Nord, avevano inviato ad alcuni membri dell'Ira, promettendo loro che non sarebbero finiti in carcere o di fronte a un tribunale per la loro attività paramilitare negli anni del conflitto tra repubblicani e unionisti.

L'obiettivo dell'operazione, cominciata da Tony Blair, era far consegnare le armi ai militanti dell'Ira ancora attivi e offrire ai cosiddetti «fuggitivi», circa 200 persone, una sorta di amnistia. Così, nonostante sulla sua testa penda dunque un mandato di cattura emesso da Scotland Yard per la bomba esplosa durante il passaggio di un drappello a cavallo della Household Cavalry, il Tribunale penale di Londra ha stabilito che la lettera non può essere ignorata e ha permesso a Downey di evitare il processo. A lui l'immunità come a tutti gli altri, anche se frutto di un errore.

Immediata è esplosa la rabbia dei familiari delle vittime che si sono detti «sconvolti» e «abbandonati» dalle autorità.

Da Belfast, il «first minister» nord-irlandese Peter Robinson minaccia le dimissioni se non sarà aperta un'inchiesta e non si troverà un rimedio. Da Londra Cameron risponde dicendo che si tratta di un «errore madornale» e promette un riesame delle procedure per evitare che si verifichi un altro errore del genere.

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