Guerra in Ucraina

I dem ignorano la Schlein. E in Europa si spaccano sul sostegno all'Ucraina

Gli europarlamentari del Partito Democratico non seguono la linea del Segretario e sul sostegno all'Ucraina votano in tre modi diversi

I dem ignorano la Schlein. E in Europa si spaccano sul sostegno all'Ucraina

Anziché convocare una conferenza stampa per l'analisi del voto, il segretario dem Elly Schlein si è trincerata in una diretta Instagram per evitare le domande dei giornalisti e parlare di tutt’altro. La sola linea netta data dalla neo leader è stata sulle armi all'Ucraina: "Il Pd ha due punti fermi: non abbiamo dubbi sul pieno supporto all'Ucraina con ogni mezzo necessario per la difesa, così come siamo favorevoli all’avanzamento di una difesa comune europea". Peccato che, poi, oggi i suoi stessi europarlamentari le hanno votato contro. Una decisione che avevano annunciato già ieri, subito dopo la diretta del segretario. "Noi sul voto abbiamo già deciso".

Questa mattina dall'Eurocamera la legge a sostegno della produzione di munizioni Ue (Asap) per rafforzare la capacità produttiva europea ideata per sostenere lo sforzo bellico dell'Ucraina è passata con 446 voti a favore, 67 contrari e 112 astenuti. Respinti gli emendamenti presentati dal gruppo dei Socialisti e democratici che richiedevano l'esclusione dell'uso dei fondi del Pnrr e del piano Coesione.

La delegazione italiana dei socialisti e democratici si è spaccata. Dopo la bocciatura degli emendamenti, sei europarlamentari, incluso il capodelegazione Pd Brando Benefei, hanno supportato il piano della Commissione. In S&D contrario Massimiliano Smeriglio (eletto come indipendente del Pd). Astenuti invece Piero Bartolo, Camilla Laureti, Alessandra Moretti, Patrizia Toia e Achille Variati. Contraria la delegazione del M5s e i verdi Piernicola Pedicini e Rosa D'Amato. Astenuto Dino Giarrusso, l'ex M5s che ha provato a riciclarsi nel Pd con Bonaccini. Eppure Lia Quartapelle a mezzo stampa aveva rivolto un appello al Segretario Schelin chiedendole di intervenire per evitare l’astensione. Non solo. La Schlein aveva garantito, in prima persona, che il Pd non avrebbe votato il Regolamento in assenza di un’assicurazione nero su bianco che non saranno dedicati all’asap i fondi del Pnrr e quelli della Coesione sociale. Così non è stato.

Subito dopo il voto dall'ufficio stampa della delegazione degli eurodeputati del Pd hanno fatto sapere che Alessandra Moretti e Patrizia Toia avevano votato a favore nel voto finale sul regolamento: "A causa di un errore tecnico nel voto finale compare nei registri l'astensione ma entrambe le eurodeputate hanno votato a favore e hanno già proceduto a chiedere la correzione. La delegazione ha dunque espresso 10 voti a favore, 4 astensioni e un voto contrario".

Pietro Bartolo si è subito difeso: "In questo momento in cui anche la tenuta dei territori è a rischio, come dimostra l'alluvione in Emilia Romagna e Marche, votare a favore della proposta della Commissione che prevede di dirottare risorse del Pnrr o del fondo di coesione per la produzione di munizioni è un delitto contro i nostri figli e contro i cittadini più fragili. Una scelta a cui non ho dato il mio assenso". Ma cosa c'entrano le armi per difendere l'Ucraina con i pochi fondi che il governo precedente aveva messo per il dissesto idrogeologico dal Pnrr? Impossibile rispondere.

"Sulla legge Ue per la produzione di munizioni il Pd sbanda paurosamente e cerca di addossare responsabilità al centrodestra e al governo che invece hanno una posizione molto chiara". hanno nota il copresidente del gruppo Ecr, Nicola Procaccini, e il capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza. "Elly Schlein ieri si è scagliata contro l'ipotesi che i fondi dei Pnrr dei vari Stati membri possano essere utilizzati per l'acquisto di munizioni ma, una volta bocciati gli emendamenti della sinistra in questa direzione, gran parte dei suoi eurodeputati hanno votato comunque a favore del provvedimento, alcuni si sono astenuti, mentre uno ha votato contro. Un caos politico che rappresenta bene lo stato di confusione in cui versa il Pd".

La non linea del Pd è stata criticata anche da Azione: "Alcuni sì, qualche no e molti astenuti: i parlamentari europei del Pd hanno votato sul protocollo Asap, come se fosse un tema etico, dove si capirebbe la libertà di coscienza, e non quella materia incandescente che è la politica estera e di sicurezza dell'Europa", ha detto Daniela Ruffino di Azione. "Il Pd 'griffatò Schlein - ha continuato - ha abbandonato la linea di sostegno incondizionato a Kiev che Enrico Letta aveva fissato, gli va riconosciuto, con determinazione e coraggio. L'ossessione del Pd è la rincorsa a Giuseppe Conte e ai Cinquestelle". "Si può solo dire: buon viaggio. Così - ha precisato - anche le ragioni dell'Europa e della sua difesa sono lasciate nelle mani delle destre. Un bel capolavoro".

Anche Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe e segretario generale del Partito democratico europeo critica i colleghi dem: "Dispiace registrare su questo punto un Partito democratico sempre più confuso e spaccato che ha votato in tre modi differenti.

La difesa dell'Ucraina e, con essa, quella dei nostri valori europei, non può ammettere esitazioni di alcun tipo".

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