Roma - La maggioranza non ha intenzione di modificare il testo di riforma della legge per le Europee che è stato approvato dalla commissione e che oggi approda nell’Aula della Camera. A confermarlo al quotidiano online Affaritaliani.it è il presidente dei senatori del Popolo della Libertà, Maurizio Gasparri, nel giorno in cui prende il via nell’Aula della Camera la discussione generale sulla riforma della legge elettorale.
La posizione della maggioranza La posizione della maggioranza resta quella di uno sbarramento al 5 per cento e di abolire il voto di preferenza. "Ne abbiamo discusso a lungo e siamo stati tutti d’accordo su questa linea - ha spiegato Gasparri - questa posizione va assolutamente difesa. D’altronde, logica vuole che, dopo averne parlato e aver concordato una scelta, ci sia coerenza fino in fondo". Nessuna modifica dunque come chiedono le opposizioni. "Il dibattito non comincia qui in Senato, comunque francamente, non credo proprio. Mi pare del tutto ragionevole - ha continuato il senatore - difendere una posizione le cui ragioni a favore sono decisamente maggiori rispetto agli elementi critici". Più possibilista, invece, si è mostrato il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, che, pur concordando sul testo del relatore, non esclude che comunque possa essere migliorato. "Ci riserviamo di accogliere - ha spiegato l'esponente del Carroccio - ulteriori perfezionamenti e migliorie". Calderoli ha poi ricordato la decisione del governo di non presentare un suo testo di riforma, anche perché si tratta di un "tema squisitamente parlamentare".
La posizione del Pd Arturo Parisi interviene in aula alla Camera nella discussione sulla legge elettorale per le europee e dice no alla "porcata bis". Il parlamentare ulivista del Pd avverte: "Ci sono momenti eccezionali, nei quali la discussione e la decisione toccano i fondamenti stessi della democrazia. Sono passaggi cruciali nella storia di un Paese. Di fronte a questa legge, oggi, colleghi, noi ci troviamo a vivere uno di questi momenti". "Fermiamoci, finché siamo in tempo". Anche il vicepresidente del gruppo Pd al Senato, Nicola Latorre, invita l'opposizione a ricompattarsi per portare avanti la "battaglia in Parlamento".
Più duro Franco Marini: "Il Pd deve portare fino in fondo la battaglia a difesa delle preferenze per le europee, la cui elimazione segnerebbe un vulnus per la democrazia così come lo è il Porcellum". L'esponente democratico ha sottolineato come quella per il mantenimento delle preferenze sia "una grande una battaglia da fare in Parlamento e nella società".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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