Facchinetti prof, show di Morgan: X Factor va anche all’Università

Folla di studenti alla Cattolica di Milano per il cast del programma Applausi alla Maionchi. Mori: in tv la musica spesso è penalizzata. Il cantante arriva in ritardo, poi inizia i suoi monologhi. Infine lascia la sala

Facchinetti prof, show di Morgan: 
X Factor va anche all’Università

Milano - E il bello è che lui dice subito: «Non sono un personaggio televisivo». Ma poi Marco Castoldi detto Morgan non fa altro che esserlo. Ma proprio dall’inizio alla fine. Luogo: la Cripta dell’Università Cattolica. Il motivo: l’incontro con il cast di X Factor, da Francesco Facchinetti a parte dei cantanti, organizzato dall’Università e dall’Alta Scuola di Comunicazione Almed diretta da Ruggero Eugeni. Per farla breve, è andata in scena una puntata straordinaria dello show, a dimostrazione che ciò che si vede in tv non è una finzione. Quindi Mara Maionchi ha parlato da manager discografica, srotolando la sua memoria storica e pure sacramentando qualche volta, con inevitabile corollario di applausi e ovazioni degli studenti. «Il Festival di Sanremo ha attraversato qualche flessione creativa ma da lì sono arrivati grandi artisti». E poi: «Oggi c’è troppa fretta in campo musicale. Ti dicono: incidi un brano e poi vedremo. Ma una volta i Battiato e i Vasco Rossi avevano anni e anni per poter crescere come artisti prima di esplodere come sappiamo». Claudia Mori, con un turbante nero molto sinuoso e old fashioned, si è scaldata sottolineando che la qualità audio della musica in tv lascia a desiderare ed è per questo che, tutto sommato, gli artisti spesso scelgono un consolatorio playback. Insomma, un dialogo pacato, introdotto benissimo da Ilaria Dallatana, amministratore delegato di Magnolia, produttrice dello show, che ha fatto il punto della situazione. Innanzitutto le differenze: in Gran Bretagna, dov’è nato, X Factor va in onda al sabato sera con ascolti stratosferici e giudizi molto sintetici dei capisquadra, roba asciuttissima e tecnicissima che qui da noi sarebbe accolta più che altro dagli sbadigli. In Italia c’è infatti più teatralità nella valutazione dei cantanti e soprattutto c’è il day time, quella striscia giornaliera dal lunedì al venerdì che ricama su Raidue le vicende di tutti i concorrenti, dei vocal coach e dei capisquadra prima che inizi la diretta del mercoledì. Un diario, in poche parole. Ma senza gara, quella arriva in prima serata. E, come piace dire agli inglesi, what you see it’s what you get, quello che vedi è quello che prendi. Nessuna finzione. Anche parlando con gli studenti, Mara Maionchi è esplosiva, Claudia Mori sofisticata, Francesco Facchinetti trascinante e autentico. Non fosse il professore in cattedra, con quel maglione casual e la sciarpona intorno al collo oggi sembrerebbe uno degli studenti. E poi c’è Morgan. Tanto per iniziare, è arrivato in arrembante ritardo, qualcosa tipo un’oretta. Per di più, era stravolto perché in questi giorni sta registrando giorno e notte (soprattutto notte) le canzoni per il suo nuovo cd, che dovrebbe diventare il secondo volume di Italian Songbook. Ha subito detto: «Non conosco le dinamiche televisive e non guardo la tv, anzi non la sopporto proprio». Boh. E allora via con il monologo sulla inderogabile creatività della musica finché qualcuno prova ad arrestarlo per dare la parola ad altri. E lui: «Morgan si deve accendere, non spegnere». Avete presente i suoi siparietti in tv? Ecco, tali e quali. Gli studenti rispondono con risate e applausi fino a quando è stato possibile perché, dopo circa un’ora, Morgan si è alzato, si è calato sulla zucca il cappellaccio nero e arrivederci a tutti: «Vado a dormire». Una morganata bella e buona, accolta da ovazioni.

Intanto il seminario è andato avanti, i ragazzi hanno dilagato con le loro domande e l’appuntamento di tutti con le telecamere è per stasera: undicesima puntata, ospiti Francesco Renga e Checco Zalone e sta a vedere che Morgan si sarà finalmente riposato.

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