Facebook chiude i gruppi: "Basta minacce e insulti"

Facebook chiude i gruppi: "Basta minacce e insulti"

L’onda lunga del caos Tartaglia lascia sulla spiaggia di internet solo detriti. Scampoli di commenti caustici, relitti di siti inneggianti al tirannicidio, maldestri tentativi di intestare a Silvio dei gruppi di solidarietà in precedenza dedicati ai terremotati: restano bossoli già sparati e qualche marcia indietro.

La prima sorpresa arriva da Facebook, il social network finito nella bufera per il proliferare di gruppi di supporto all’aggressore, che in mattinata avverte: «Saranno controllati tutti gli interventi riguardanti Silvio Berlusconi e verranno rimossi quelli che minacciano l’individuo: i contenuti violenti non sono permessi». Una prima misura dopo la dichiarazione di guerra del Viminale ai siti che istigano a commettere reati, tanto che nella giornata di ieri sono stati chiusi sia i gruppi pro Tartaglia, sia quelli pro Cavaliere nati però con la frode (cambiando cioè la finalità di gruppi pre-esistenti). Un’assunzione di responsabilità con cui Facebook allontana la censura: «Se una discussione infastidisce, non è una ragione sufficiente a rimuoverla».
Anche i siti «di nicchia» corrono ai ripari. È il caso di www.berlusconi-game.com, che aveva proposto un giochino in cui il Cavaliere era un bersaglio. Dopo l’esposto del parlamentare pdl Antonio Mazzocchi, i gestori del sito ne hanno impedito l’accesso, «perché in Italia il gioco, nato con intenti umoristici, ora ha troppe implicazioni politiche». Ma va?

Rimangono comunque tante voci che non cedono alla pietà o alla solidarietà. Si va da www.senzasoste.it, del quale il Pdl livornese chiede la chiusura in seguito ad alcuni articoli come «Ecco perché il Duomo è volato in faccia a Berlusconi» e «La fragilità del corpo di Silvio», a www.infoaut.org, che minimizza nell’editoriale «Tanto rumore per nulla», parlando del gesto di «un povero pazzerello», enfatizzato ad arte, mentre è solo «il normale esito di tante risse da discoteca e liti da semaforo». Con il piccolo, dimenticato particolare che la vittima è un po’ il premier del Paese.

Intanto è tra i commenti ai filmati dell’aggressione pubblicati da YouTube che si fa strada la nuova follia di giornata: «È tutta una montatura - argomenta Balentia100x100 -: come mai fazzoletto e camicia sono puliti?». «Concordo in pieno - fa eco treblaPRT -: l’oggetto sembra leggerissimo e il colore del sangue è innaturale». Alla paranoia orwelliana dei peones della rete fa purtroppo eco quella aristocratica di Gomez, Corrias e Travaglio nel loro blog Voglioscendere.it. Già il titolo del post - «I cupi schermi della propaganda» - è eloquente. La morale è chiara: la sinistra esprime pietà, la destra accusa, strumentalizza e prepara il regime. «Tempi duri per noi», «non ce ne libereremo mai», si legge tra i commenti. Tra i quali appare anche il paragone tra Tartaglia e Violet Albina Gibson, che nel ’26 ferì al naso Mussolini. Per la cronaca, la signorina finì i suoi giorni in un manicomio. Nel complesso, comunque, gli eccessi del primo giorno sembrano essersi sopiti. A eccitazione rientrata e con l’impunità di insulto in discussione, i Braveheart dell’antiberlusconismo tirano un po’ i remi in barca.

Non fanno lo stesso i sostenitori del premier, che da «maggioranza silenziosa» danno voce al loro senso di identità politica. Il sito Forzasilvio.it ha chiesto ai suoi 218mila iscritti di portare almeno due nuovi sostenitori a testa, così da raggiungere il milione di iscritti chiesti da Berlusconi. Senza contare la cascata di nuove manifestazioni d’affetto. Da Carlotta, otto anni, che si augura che «queste brutte cose non succedano più», a Luciano, che alza la testa: «A me hanno già spaccato 4 vetri a Perugia perché compro Il Giornale e Libero: il tuo esempio farà reagire anche noi». E se c’è chi - anche da sponda politica opposta - su Facebook scrive «non ti vorrei premier, ma non ti voglio così male», c’è anche chi - da www.inqualestato.it - definisce «stucchevoli buoni sentimenti» i ringraziamenti di Berlusconi ai suoi sostenitori, esempi di «divinizzazione del capo come un Cristo piagato».

Questione di stile.

Come quello tutto particolare di Spinoza.it, blog di battute al vetriolo più o meno bipartisan. Esempi? «Berlusconi colpito da un oggetto ad personam». Il commento dell’Economist: «È inadatto a sanguinare». Un sorriso, comunque la si pensi.

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