Falsi finanzieri per estorcere denaro

Alessia Marani

La mente era A.C., 36 anni, originario di Rieti, titolare di una sedicente casa editrice e di un’omonima agenzia pubblicitaria con sede nel centro storico della Capitale. Nient’altro, in realtà, che attività di copertura. Era lui che aveva ideato la truffa. Che curava l’«affare» nei minimi dettagli. Complici altre undici persone, tra cui un cugino, A.L., di 40 anni, tutti denunciati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa contro la fede pubblica e il patrimonio, per sostituzione di persona e usurpazione di titoli. Tra questi Z.C., 39 anni, portiere di un condominio alla Magliana, arrestato perché trovato in possesso di armi e droga.
Il gioco era presto fatto. E durava da anni. Spacciandosi per ufficiali dell’Arma o della Guardia di Finanza, gli impostori contattavano case di riposo o di cura, enti religiosi o comunità di assistenza e recupero a fini sociali, quindi «proponevano» loro di abbonarsi a riviste di settore. Un esempio? «Igene pubblica» (con tanto di errore grammaticale), oppure di fantomatiche (e, naturalmente, inesistenti) sigle sindacali delle forze dell’ordine. «Una volta - spiegano gli investigatori del Gruppo Frodi del Nucleo di polizia tributaria regionale delle Fiamme gialle di via dell’Olmata - uno dei dodici si era presentato quale “amministratore dell’ispettorato tecnico antincendio del comparto dei vigili del fuoco del nucleo ambiente”. In pratica, minacciando controlli fiscali e ispezioni, a volte con veri e propri messaggi intimidatori (“sappiamo quando esci, quando i tuoi figli vanno a scuola”, eccetera), di fatto, costringevano i malcapitati a versare i soldi. Dai 200 euro in su al mese. Una vera e propria estorsione».
Le indagini dei berretti verdi partono nel 2004 su segnalazione di uno dei truffati. Attraverso pedinamenti e intercettazioni telefoniche ricostruiscono i movimenti della banda che ricicla il denaro ottenuto nell’acquisto di stupefacenti, soprattutto cocaina e marijuana. Nei pressi di Rieti viene scovato pure un piccolo appezzamento per la coltivazione di cannabis.

Durante le perquisizioni della scorsa notte sono saltate fuori anche armi, fucili e pistole parabellum con relativo munizionamento, trovate a casa di Z.C., il quale ha precedenti per rapina. L’appello delle fiamme gialle: «Diffidate di chi vi propone abbonamenti o quant’altro. Se avete sospetti avvertite il 117».

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