MonzaLo strano caso del domestico fantasma. Ovvero come ti aggiro il permesso di soggiorno. Stavolta però non è un film, ma la storia vera di ciò che sta capitando negli uffici dellInps. Richieste di emersione dal nero fasulle, attribuite a cittadini ignari che poi si vedono recapitare a casa le cartelle esattoriali dellIstituto nazionale di previdenza sociale. Ma come in tutti i gialli, il «criminale» fa un errore. In questo caso è stato quello di scegliere tra i tanti italiani a disposizione lassessore alle Politiche sociali del Comune di Monza. Stefano Carugo è stato infatti protagonista della scoperta. Pochi giorni fa ha ricevuto una lettera dellInps che chiedeva il pagamento di 4 cartelle da 340 euro luna per contributi mai versati per lemersione dal nero di un sudamericano che secondo lente avrebbe prestato servizio presso la sua famiglia dal luglio 2009: «Quando ho ricevuto la lettera sono rimasto senza parole spiega lassessore , non conoscevo questa persona. Ho pensato ad un errore, poi ho deciso di andare a fondo». Così ricerca dopo ricerca, ecco la scoperta: «Ho parlato con lInps di Roma prosegue - che mi ha confermato di avere ricevuto diverse segnalazioni in proposito. E lo stesso mi ha riferito lInps di Monza e Brianza che proprio di recente si è imbattuta in un episodio identico al mio. Dalle ricerche è venuto fuori che questo immigrato aveva presentato una domanda di regolarizzazione per via telematica». In pratica il trucco funziona così: un extracomunitario si fa avanti sostenendo di lavorare per una data famiglia. Non è ancora chiaro da dove vengano pescati i nominativi, fatto è che, alla presentazione della domanda, lirregolare riceve in cambio un foglio che attesta lavvio delliter di emersione dal nero. Non dunque un vero permesso, ma comunque un documento da mostrare in caso di controlli. Peccato che la famiglia indicata come datore di lavoro non sappia neppure che faccia abbia il sedicente domestico.
Lassessore ha presentato ieri denuncia ai carabinieri, ma ora la preoccupazione è che nella stessa situazione possano trovarsi anziani e persone in difficoltà, magari indotte a pagare per evitare guai: «Vorrei lanciare un appello conclude Stefano Carugo . State attenti se ricevete queste comunicazioni, controllate, chiamate subito lInps o denunciate a carabinieri e polizia perché i furbi vanno scoperti e bloccati».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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