Fanno sesso a scuola Ma lei è più colpevole

Polemica a Bassano del Grappa. Sospensione maggiorata per lei: "Era nel bagno dei maschi"

Fanno sesso a scuola  Ma lei è più colpevole

La punizione ci sta. Fare sesso nei bagni della scuola non è ammesso dal regolamento. Poi lasciarsi addirittura beccare in flagrante da un compagno di classe, che provvede inevitabilmente a diffondere la notizia a scuola e, da lì, nei cari social network, è troppo. Quel che però distingue le sanzioni adottate da Giovanni Pone, preside dell’Istituto per ragionieri e geometri Einaudi di Bassano del Grappa (Vicenza), è la diversità di trattamento riservata al ragazzo e alla ragazza: un giorno di sospensione al primo, quattro giorni alla seconda.

Ora, non occorre scendere nei dettagli pruriginosi della vicenda per capire che non è l’attività sessuale, a costituire la discriminante per comminare sanzioni più o meno pesanti. Entrambi vanno puniti. E allora perché alla ragazza è stata inflitta una pena più pesante? Un giorno di sospensione per lui, 4 per lei.

Il preside si rifugia dietro un no comment e assicura che la scuola «sta lavorando efficacemente con le famiglie in termini educativi». Sarà, ma questa discriminazione, così almeno l’hanno interpretata in molti, non è stata affatto digerita. Specie perché la motivazione che trapela dall’istituto è, come dire, piuttosto discutibile. È vero che entrambi hanno fatto sesso, sarebbe il ragionamento di base, e che quindi meritano un giorno di sospensione ciascuno, ma è anche vero che il «fattaccio» è avvenuto nel bagno dei maschi. E siccome il ragazzo poteva entrarci e la ragazza no, ecco il motivo ufficiale delle tre giornate supplementari di «squalifica».

«Una vera e propria discriminazione legata a una cultura maschilista che non possiamo accettare - ha tuonato Chiara Moroni, responsabile nazionale delle donne di Fli - e che la scuola ha il dovere di combattere e non di alimentare. Come parlamentare e come donna sono indignata:».

Morena Martini, assessore all’Istruzione della Provincia di Vicenza, la vede diversamente. «Conosco troppo bene il preside - assicura - è una persona che non si lascia trascinare dall’emotività e per questo penso che nella diversa punizione inflitta ai due ragazzini si sia tenuto conto anche di altre cose».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica