da Roma
Segnali positivi, anche se non univoci, per leconomia sono emersi dallincontro tra il governatore Antonio Fazio e i principali banchieri italiani. Le prospettive a breve termine segnano un miglioramento, anche grazie alla rivalutazione del dollaro sulleuro: un miglioramento trainato dalle imprese maggiormente innovative, mentre emergono difficoltà nei settori tradizionali, esposti alla concorrenza internazionale. In questo quadro, il sistema bancario ha fatto la sua parte continuando a finanziare le imprese - anche quelle del Mezzogiorno - a un ritmo superiore alla media dellarea euro. E Fazio ha invitato i banchieri a «migliorare lallocazione del credito in favore delle imprese più dinamiche e innovative»; e a proseguire nella riduzione dei costi dei servizi per la clientela.
Il primo incontro fra i vertici del sistema bancario nazionale e il governatore dopo la bufera destate sullAntonveneta è stato dedicato, come al solito in queste circostanze, allanalisi dellandamento delleconomia reale e del credito. In via Nazionale sono giunti, in rapida successione, Alfonso Iozzo, Alessandro Profumo, Matteo Arpe, Corrado Passera, Giampiero Auletta Armenise, Alberto Nagel, Emilio Tonini, Fabio Innocenzi, Mario Girotti e, per la Popolare italiana, lad Giorgio Olmo. Come sempre, era presente anche il presidente dellAbi Maurizio Sella. I banchieri si sono trattenuti a colazione con il Direttorio di Bankitalia. Nel pomeriggio, Alessandro Profumo ha avuto dapprima un colloquio con il capo della vigilanza di Bankitalia Francesco Frasca, e successivamente si è recato a Palazzo Chigi per incontrare il sottosegretario alla presidenza Gianni Letta. A Letta lamministratore delegato di Unicredito ha presentato il gruppo bancario nato dalla fusione con la tedesca Hvb.
Nellincontro di Palazzo Koch si è discusso, naturalmente, anche dei conti complessivi del sistema bancario. Nei primi sei mesi del 2005, il risultato di gestione delle banche italiane ha registrato una flessione, anche se nel colplesso il rendimento del capitale e delle riserve è aumentato. Ladozione dei criteri contabili di Basilea 2 è «in fase di avanzata realizzazione». Non sarebbe stata affrontata, invece, la questione della valutazione delle quote di Bankitalia detenute dagli istituti più importanti: la legge sul risparmio prevede che lazionariato della nostra banca centrale ritorni in mano pubblica, ma la valutazione delle quote contenuta nel ddl è lontanissima da quella fatta dalle banche.
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