A febbraio il giro di vite del Pirellone

La deregulation sui phone-center è in vigore in Lombardia dal febbraio scorso, da quando cioè la Regione ha approvato una legge ad hoc fortemente voluta dalla Lega e appoggiata da Forza Italia. La nuova normativa - voluta per mettere un po’ d’ordine nella giungla di questi esercizi, gestiti in prevalenza da extracomunitari - pone un freno alla proliferazione indiscriminata dei punti di telefonia pubblica, delegando alle amministrazioni comunali di regolarne le aperture. Spetta infatti ai Comuni rilasciare le autorizzazioni, così come individuare i luoghi idonei e fissare limiti d’apertura e chiusura di questi centri.
La legge regionale fissa inoltre dei requisiti igienico-sanitari, che se non vengono rispettati consentono la chiusura immediata pure dei phone-center attualmente esistenti (oltre tremila sull’intero territorio regionale). Quelli nuovi dovranno inoltre prevedere uno spazio di parcheggio adeguato nella zona antistante l’esercizio, altrimenti il Comune può proibirne l’apertura. Controlli costanti sono inoltre previsti dai vigili urbani per verificare che le nuove norme siano rispettate dai phone center di nuova e vecchia apertura.


«È un’ottima legge perché applica una doppia valenza - si è espresso al riguardo il governatore Roberto Formigoni - restituire tranquillità e vivibilità alle nostre città e garantire gli operatori con regolamenti e norme precise. È un’argine contro gli abusi e il disordine».

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