Fede: «Il mio Tg4 resterà sempre così»

«Hanno attaccato! Il cielo di Bagdad è pieno di fuochi...». Con questa frase, la notte fra il 16 e il 17 gennaio del 1991 Emilio Fede annunziava per primo all’Italia lo scoppio della Guerra del Golfo. Così teneva a battesimo anche Studio Aperto, il pioniere dei telegiornali Fininvest. Ieri Fede, in attesa di ricordare l’evento al Tg4 delle 19, ha brindato insieme con la sua squadra della prima ora: le inviate di guerra Gabriella Simoni e Anna Migotto, che ora affianca Enrico Mentana a Matrix, l’ex responsabile delle news Mediaset Dede Cavallari e il vicepresidente del Milan Adriano Galliani, all’epoca direttore generale di Fininvest.
Direttore, come sono cambiati i Tg Mediaset in questi 16 anni? «Continuano a combattere la loro battaglia in modo onesto. Ma in generale il giornalismo è peggiorato, spesso lasciato in mano a giovani inesperti e con poca buona volontà».

E il Tg4? «Non deve cambiare, ha un taglio popolare, chiaro, poche parole, tanti effetti e immagini». Che cosa raccomanda ai giovani che lavorano insieme con lei? «Evitare i linguaggi complicati e le immagini violente». Ha già eletto il suo erede? «Sarà il pronipote del nipotino di Berlusconi».

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