«Federalismo per punire gli irresponsabili»

«La soluzione dei problemi del Sud? È una sola, il federalismo».
Onorevole Roberto Cota, il federalismo sembra essere diventato una parola magica.
«Consentirà finalmente di responsabilizzare una classe dirigente che fino a oggi non ha mai dovuto rispondere».
Così la pensate voi leghisti.
«È indubbio che l’assistenzialismo e il centralismo abbiano portato gli amministratori a sedersi. Ad avere come metro i criteri clientelari e non l’efficienza e i servizi ai cittadini».
Il premier Berlusconi chiede al governo di considerare il Sud come «priorità nazionale».
«Non servono soldi. Al Sud di sodi ne sono arrivati tanti e tanti. Se parliamo di buco nella Sanità significa che le spese sono state fatte, ma non sono stati dati i servizi. Se in Calabria si spende sette volte di più che in un’altra regione per la stessa prestazione, significa che c’è un problema».
Ma anche Umberto Bossi ha detto che è disposto ad appoggiare politiche del governo a favore del Sud. È finalmente caduto un muro?
«Certo che siamo disposti. A patto che si parli delle riforme necessarie. Che vanno anche a vantaggio del Mezzogiorno».
Ma col federalismo non ci sarà un’Italia a due velocità?
«No. Se oggi c’è ancora questo divario con il Nord è solo perché finora non c’è stato il federalismo».
Ci sono anche oggettive condizioni storiche.
«Il problema è solo il meccanismo che produce una classe dirigente inefficiente».
Cosa le fa pensare che qualcosa potrà cambiare?
«Oggi lo Stato non può più concedere gli aiuti di prima senza in cambio chiedere che siano rispettati criteri di equità ed efficienza».
Non le sembra di ragionare un po’ troppo da uomo del Nord?
«Se al Sud capiranno questo, i vantaggi saranno subito evidenti: per le piccole e medie imprese, per il turismo, per le infrastrutture».
Come si può pensare a uno sviluppo senza infrastrutture?
«Non sono i soldi che sono mancati. È che dopo quarant’anni le opere non sono ancora finite. Che alla fine costano venti volte di più. Che nemmeno si fanno».
Allora c’è una questione meridionale.
«È pieno di imprese nate con la 488 e che oggi sono solo cattedrali nel deserto. Quanti anni è che si parla della Salerno-Reggio Calabria e non si riesce a venirne fuori?».
Serve una Cassa per il Mezzogiorno per gli investimenti?
«Assolutamente no. Basta finanziamenti che arrivano dal centro. È dimostrato che non è così che si risolve il problema».
In molti, fra cui il sottosegretario Gianfranco Miccichè, ma anche Gianni Alemanno, chiedono un nuovo ministero per il Sud.
«Non so proprio a cosa potrebbe servire. Qui c’è bisogno di riforme, non di nomi».
Il centrodestra siciliano minaccia la secessione. Se il decreto anticrisi non sarà modificato con emendamenti a favore del meridione, nascerà Forza Sud. Un nuovo partito.
«Berlusconi saprà gestire la situazione interna al Pdl».
Miccichè dice anche che Tremonti sotto il vestito del Pdl «indossa la camicia verde».
«Contesto che questo governo abbia aiutato il Nord. E Tremonti ha fatto molto per il Mezzogiorno».


Il ministro Brunetta dice che questo è un modo per ricattare, per avere più risorse e spenderle male.
«Grazie a questo governo l’assistenzialismo sta finendo. E anche le spese senza controllo. Qualcuno potrebbbe essere dispiaciuto, ma la gente del Sud ne dev’essere contenta».

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