Cronache

La Federclub: «Giù le mani dal Ferraris»

Federico Casabella

«Giù le mani dal "Ferraris"». Sembra una frase stampata sulla bocca dei tifosi genoani che, dal 2002, cioè dalla proposta di Riccardo Garrone di costruire un nuovo stadio a Genova che fosse di proprietà delle 2 squadre cittadine, non perde occasione per difendere la struttura di Marassi. Invece, ad esprimersi in difesa del "Luigi Ferraris", questa volta sono i tifosi della Sampdoria.
La Federclubs risponde duramente alla proposta della Fondazione Genoa che vorrebbe rilevare lo stadio per farne un'arena tutta rossoblù. Dopo le parole del sindaco Pericu, che nei giorni scorsi aveva ipotizzato la costruzione di un nuovo impianto come necessità della città, la Fondazione ci aveva provato rivendicando la paternità dello stadio di Marassi. Cosa non andata a genio alla Federazione dei club blucerchiati che, per bocca del presidente Riccardo Ascioti, ha replicato al comunicato dell'avvocato D'Angelo: «Non capisco che necessità ci sia di considerare proprio uno stadio che è patrimonio di una città - si sfoga Ascioti -. Perché Marassi debba essere considerato del Genoa è proprio un argomento che non riesco a spiegarmi». Al "Ferraris", dal 1946, gioca anche la Sampdoria, motivano dalla Federclub, e da oltre sessant'anni il campo ospita entrambe le squadre. «È della città, così come lo è la Samp», puntualizza Ascioti.
Ma vaglielo a spiegare ai genoani che in questo campo, a conti fatti, la Samp ha vinto più di loro. A questo ci pensano i cugini, tanto per non perdere il vizio del derby a distanza. Snocciolano tutti i trofei conquistati, con determinanti vittorie nel "catino" della Valbisagno tinto di blucerchiato: «Quattro coppe Italia, uno scudetto, una Supercoppa, una coppa delle Coppe per non dimenticare le tante partite in Uefa e in coppa dei Campioni e, naturalmente, ci sono anche 50 anni di serie A». Uno score niente male per pensare che questo non debba essere considerato patrimonio, se non altro storico, per la Samp: «Se non sbaglio, lo stadio di Marassi è del Comune - ricorda il presidente della Federclubs -. È quindi un patrimonio della città di cui la società Sampdoria dispone pagando un regolare canone d'affitto, dal giorno in cui è nata e ha deciso di disporne - prosegue -. Noi ci tenevamo a precisare la nostra posizione e se questa battaglia proseguirà non avremo problemi a portare avanti la discussione».
Ma se Garrone rimettesse mano al progetto di Trasta? Cosa rimarrà di questa lotta per la paternità dello stadio? «Quella del presidente è stata una proposta molto articolata - precisa -. Non sarebbe un problema per noi sampdoriani avere un altro campo, se questo fosse nell'interesse della Samp. Ma quello che ci interessa precisare è che noi non siamo ospiti di nessuno! A Marassi hanno giocato tanti nostri campioni, in questo stadio abbiamo vissuto grandi emozioni».
Emozioni che i tifosi della Sampdoria vorrebbero vivere al più presto magari già da domenica per la prima di campionato, ospite, nel conteso stadio, l'Empoli. Accardi, Foti e Berti sono nuovamente a disposizione di Novellino.

Si allena in gruppo anche Terlizzi le cui condizioni verranno monitorate quotidianamente.

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