Federer-Nadal, la solita finale Ma che fatica per Rafael...

Melbourne Una maratona di 314 minuti, la più lunga nella storia del torneo di Melbourne.
Per conquistare la sua prima finale Slam lontano dal Vecchio Continente, Rafael Nadal ha dovuto sudare sette camicie. Fuoriclasse sulla terra, meno marziano sul cemento, il maiorchino comunque è riuscito a vincere la battaglia con Fernando Verdasco. Gli ci sono voluti cinque set (6-7 (4/7), 6-4, 7-6 (7/2), 6-7 (1/7), 6-4 ), cinque ore e 14 minuti. Ma il combattutissimo derby spagnolo in semifinale si è traformato anche in un assist per Roger Federer. Il n.2 del mondo, infatti, diversamente dal suo rivale di sempre, arriverà in finale più fresco e riposato: su sei partite giocate ha ceduto soltanto due set (entrambi negli ottavi al ceco Tomas Berdych). E adesso è lanciatissimo per uguagliare il record di 14 titoli Slam di Pete Sampras.
«Ai miei occhi Roger è il migliore giocatore della storia - ha detto Nadal - Giocherà per uguagliare Pete, sarà una partita importante per lui. Ma lo è anche per me. È la mia prima finale qui, per cui è tutta speciale».
Stamane (le 8 ora italiana) va invece in scena la finale femminile. Chiunque vincerà tra Serena Williams e Dinara Safina diventerà la nuova n.1 del mondo al posto della serba Jelena Jankovic. Per l’americana sarebbe un deja vù, per la russa invece una prima volta.

Per la Williams, a caccia del suo decimo titolo Slam, la conquista del primo posto del ranking sarebbe il modo più degno per festeggiare il nuovo titolo conferitole ieri: quello di sportiva più premiata del mondo, con 23 milioni di dollari guadagnati in carriera grazie ai suoi successi sportivi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica