Sembrerebbe una burla, uno scherzo, una tipica beffa carnevalesca; ma, in realtà, è tutto vero: ancora lui, ancora una volta l'ex enfant prodige di Castelnuovo Magra, cresciuto nella fila della Carrarese, si rivela l'impietoso e «ingrato» castigatore della squadra con la quale aveva conosciuto la Serie A (il 9 marzo del 1997, a Bergamo contro l'Atalanta) a ventun anni da poco compiuti e della quale (Serie B 2000-01 con Gigi Cagni in panchina) era addirittura divenuto capitano.
Alla settima gara in carriera contro la Sampdoria (di cui cinque giocate in Serie A e due nella Coppa Italia 2001-02 con la maglia del Torino), Simone Vergassola, generoso trentenne centrocampista col vizio del gol, sigla cinicamente, nell'unica vera e propria occasione bianconera della ripresa, la sua quarta consecutiva (e decisiva) rete dell'ex ai blucerchiati, regalando al «suo» Siena tre punti d'oro per una salvezza, ormai sempre più a portata di mano.
Quali misure adottare per fermarlo, «disennescarlo» l'anno prossimo?
Marcature speciali? Gabbie? Falli sistematici fin dal primo minuto?
Può darsi, ma forse un metodo meno cruento e certamente più efficace si potrebbe trovare: riportarlo alla Sampdoria.
Federico Berlingheri
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