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Ferrara: "Io come Rocky Cazzotti, ma non cado"

I vertici bianconeri in visita alla squadra a Vinovo. Blanc, Bettega e Secco faccia a faccia per due ore con i giocatori. L'allenatore: "Più mi picchiano, più mi sento forte. L'esonero? Non lo vivrei come una sconfitta"

Ferrara: "Io come Rocky 
Cazzotti, ma non cado"

Torino - Processo alla squadra. I dirigenti della Juve nelle toghe della corte, i giocatori sulle sedie scomode degli imputati. Due ore di faccia a faccia. Il presidente Jean Claude Blanc, il vice direttore generale Roberto Bettega e il direttore sportivo Alessio Secco sono rimasti a lungo chiusi negli spogliatoi nel centro sportivo di Vinovo con la rosa davanti. La conferenza stampa dell'allenatore, Ciro Ferrara, prevista inizialmente per le 13, è slittata fin dopo le 15. Il tecnico resterà in sella almeno fino a domani sera, quando all'Olimpico la Juve giocherà la gara degli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Napoli.

"Io come Rocky" "Sono come Rocky: prendo cazzotti, sono pieno di sangue ma continuo a dire all’avversario 'tira più forte che non mi fai male'". Ciro Ferrara usa una metafora cinematografica per spiegare la situazione delicatissima, personale e della Juventus. "La sconfitta con il Milan non cambia le cose - dice il tecnico bianconero -. Del cambio di allenatore si parla da diverso tempo. Conosco il loro pensiero della società, anche se sono adulto e vaccinato per capire che il destino di ogni allenatore è legato ai risultati. Se non ci sono, la società prenderà i provvedimenti che riterrà più idonei a cambiare la tendenza negativa. Se si dovesse passare dal mio esonero, non lo prenderei assolutamente come una sconfitta, ma come una crescita nella mia carriera che è all’inizio.

E poi, come dice mia mamma, si chiude 'na porta e si apre nu' portone".

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