Nanni Scaglia
dal Mugello
Snobbato, quasi dimenticato, schiacciato dalla personalità di Valentino Rossi e dalla velocità di Loris Capirossi. Sembrava difficile per Sete Gibernau uscire dall'anonimato nel quale è sprofondato in questo inizio di stagione, per la verità più per sfortuna che per demeriti. Ma quando meno te lo aspetti, su una pista dove sogni di vedere davanti a tutti Rossi, Capirossi o Melandri, ecco che lo spagnolo è tornato quello di una volta.
«Questa è la mia prima vittoria, è il giorno più bello della mia carriera» commenta con grande enfasi, come se la pole position al Mugello avesse posto fine a un incubo.
«Questa è una pista speciale per la Ducati e per i piloti italiani - spiega la sua euforia lo spagnolo, che non partiva davanti a tutti dall'ultima gara della passata stagione - ecco perché dico che la pole vale un successo. Ma per la gara il favorito è Loris, perché lui, al contrario di me, sa perfettamente come sfruttare al limite la Desmosedici, anche con le gomme consumate».
Capirossi, in effetti, è quello messo meglio nel ritmo gara e il suo secondo posto, a soli 89 millesimi dalla pole, è la conferma di una Ducati davvero straordinaria. Anche in Spagna, nella gara inaugurale, i piloti della rossa a due ruote avevano ottenute le prime due posizioni, con Loris in pole e Sete secondo, e Capirossi poi vinse la gara: sicuramente un buon auspicio.
«Non voglio pensare a queste cose - predica prudenza il direttore tecnico Filippo Preziosi - e preferisco godermi questo momento. Considerando che sono poche le gare alle quali posso partecipare, Gibernau e Capirossi mi hanno fatto proprio un bel regalo. Per noi è già una bella soddisfazione aver dato ai nostri piloti una moto all'altezza della situazione».
La modestia è un'altra delle grandi qualità dell'ingegner Preziosi, che avrebbe invece tutto il diritto di esaltarsi di fronte alla conferma che la Ducati non ha alcunché da invidiare ai colossi giapponesi. E le gomme Bridgestone sembrano in questo caso assolutamente all'altezza della situazione.
«Nella prima parte delle prove - dice soddisfatto Capirossi - sono stato quello che ha guidato più forte, facendo dieci giri consecutivi con le coperture da gara. Siamo messi bene: bisognerà cercare di dare un gran gas nei primi giri e amministrare nel finale».
Una tesi che condivide anche Valentino Rossi, tornato finalmente veloce in prova: era dal G.P. d'Australia del 2005, sette gare fa, che non riusciva a partire dalla prima fila.
«Sono molto contento - dice convinto - perché il nuovo telaio (già utilizzato a Le Mans, ndr) si è rivelato competitivo anche nel singolo giro. Adesso, finalmente, posso guidare come piace a me e sfruttare al meglio il nostro potenziale: me la posso giocare con Capirossi, che mi sembra il più pericoloso».
Insomma, Valentino è tornato e farà di tutto - e di più - per vincere.
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