Una fiaba lodevole ma piuttosto noiosa

Dopo i bombardamenti, l’ultima antica città tedesca per architettura in piedi è Praga, dove Terry Gilliam ha girato I fratelli Grimm e l’incantevole strega, presentato in concorso alla Mostra. Lodevole nelle intenzioni - raccontare chi raccontava celebri fiabe -, il film non vale più del Barone di Münchausen, sempre di Gilliam e sempre d’ambientazione fiabesca. Insomma è una noia. Il blocco del Don Chisciotte di Gilliam, cinque anni fa, gli ha evitato dunque un’ulteriore brutta figura: come il Ken Russell del declino, questo regista gira film che non sono per bambini né per adulti. E poi proiettare nel primo XIX secolo della Germania invasa dalla Francia immaginari archetipi di effetti speciali hollywoodiani sarà arguto, ma anche già veduto. Comunque i gaglioffi Grimm (Matt Damon e Heath Ledger) di Gilliam se ne servono per truffare contadini, che affidano loro esorcismi di inesistenti streghe.

Finché un giorno un ufficiale napoleonico li incarica di un caso da risolvere - pena la morte - sotto la guardia di un boia parmigiano. La strega ha l’aspetto di Monica Bellucci, che incappa così nell’ennesimo brutto film di una bella - ma solo per lei - carriera.

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