Roma - Anche i professori sbagliano, e il cattedratico ministro Piero Giarda, che ama correggere gli altri, stavolta è inciampato. Lui che è ministro dei rapporti al Parlamento, al Parlamento non ha detto nulla su un dettaglio del decreto liberalizzazioni su cui ha poi chiesto la fiducia. E cioè che la Ragioneria generale dello Stato ha segnalato, in una relazione, che manca la copertura finanziaria (i soldi pubblici) per cinque articoli del decreto. Il problema è emerso nella Commissione Bilancio della Camera, che ha però licenziato comunque il testo. Ma i dubbi sono riemersi in Aula, sollevati dall’opposizione (Lega e Idv), che ha chiesto di far tornare il decreto in commissione per superare i rilievi della Ragioneria. Niente da fare, come peraltro previsto, poiché il ministro Giarda ha comunicato di lì a poco la fiducia sul decreto legge liberalizzazioni che è in seconda lettura a Montecitorio e deve essere convertito in legge entro il 24 marzo, pena la sua decadenza.
Prima di dare la parola Giarda, che doveva porre la fiducia, è intervenuto il presidente della Camera Fini che, irritualmente, ha criticato il comportamento del governo: «Sia consentito alla presidenza - ha detto - di esprimere rammarico per l’insensibilità mostrata dal governo nel non fornire all’assemblea ulteriori elementi di giudizio, anche perché sono questioni che hanno una loro fondatezza». A quel punto Giarda ha mostrato tutta l’inesperienza politica, limitandosi a un «prendo atto delle parole che lei ha voluto pronunciare», rivolto a Fini. Quanto al problema della copertura, il ministro delega ad altri le risposte: «È una materia di competenza del ministero dell’Economia. Il ministro per i rapporti con il Parlamento si occupa solo di calendari. Non so cosa farà il ministero dell’Economia, una la risposta la deve dare». Un rapporto un po’ ermetico per il ministro dei rapporti col Parlamento.
Passa il voto di fiducia, che si concluderà entro giovedì alla Camera, secondo il calendario stabilito dai capigruppo. Mentre sarà la giunta per il regolamento di Montecitorio a occuparsi della mancata copertura al dl liberalizzazioni, non nel merito ma solo nella correttezza della procedura parlamentare. Nel frattempo arrivano critiche al governo. La Lega chiede un incontro al presidente della Repubblica, «per porre la questione e chiedergli cosa intende fare riguardo a un provvedimento che contiene cinque articoli senza copertura. Come fa a firmarlo? Se ci fosse un governo politico si sarebbe già gridato allo scandalo».
Proteste anche dai dipietristi («grave violazione della Costituzione») e da alcuni berlusconiani, come Maurizio Bianconi, vicepresidente dei deputati Pdl: «Complimenti al ministro Giarda, che ha mostrato quanto questo governo di tecnici se ne infischi delle istituzioni e della politica». Con questa siamo alla dodicesima fiducia posta dal governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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