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È il figlio della principessa Margaret la vittima del ricatto a luci rosse

Nuovo capitolo dello scandalo che ha investito Buckingham Palace. Una tv americana svela l’identità del nobile coinvolto: il visconte David Linley

da Londra

Sarebbe David Linley, il figlio della principessa Margaret e nipote della regina Elisabetta, il reale coinvolto nello scandalo di droga e sesso che in questi giorni ha travolto Buckingham Palace. Le lettere sconvenienti scritte ad alcune prostitute dal re Edoardo VII erano rimaste segrete per più di cent'anni, il povero Linley è stato smascherato in un paio di giorni in barba al divieto di divulgare il suo nome, divieto imposto dal giudice inglese che segue il caso.
Del resto dopo che domenica il Sunday Times aveva sbattuto in prima pagina la vicenda del tentativo di ricatto di cui il visconte sarebbe rimasto vittima da parte di due uomini arrestati la scorsa estate, la caccia al misterioso nobile perseguitato dai due si era fatta frenetica. E il nome di Linley circolava su internet già da parecchie ore quando il corrispondente inglese per la televisione americana Fox News, lo scrittore Nicholas Davies, l'ha rivelato in diretta in uno dei notiziari del mattino.
Ogni tentativo di Buckingham Palace di proteggere l'identità del ricattato è finito a gambe all'aria in pochi minuti, ipotesi peraltro largamente prevedibile dato che l'ordine emesso dal giudice ha valore solamente per la Gran Bretagna e non per i media esteri. Figuriamoci se i giornalisti d'oltremanica potevano lasciarsi sfuggire una notizia così ghiotta. E quelli nazionali già scalpitano perché non possono fare altrettanto e si augurano che siano vere le speculazioni del Sun online, secondo cui il visconte potrebbe decidere di rilasciare una dichiarazione pubblica nelle prossime ore se non altro per mettere a tacere tutte le voci uscite sui giornali in questi giorni attorno ai nomi dei reali, a partire dal principe Carlo per poi arrivare ai suoi due figli William e Harry.
Stando a quanto raccontato dal Times, tutta la vicenda sarebbe iniziata lo scorso 2 agosto con una telefonata di un uomo all'ufficio del visconte per chiedere 50mila sterline in cambio di un video contenente scene di sesso omosessuale e di uso di droga che vedevano protagonista il nobile insieme a un dipendente dello staff della casa reale. Il ricattato aveva avvertito Scotland Yard, che grazie all'aiuto di un poliziotto infiltrato, ha arrestato i due, i cui nomi sono stati resi noti: Ian Strachan, trentenne scozzese, e Sean McGuigan. Il primo è difeso da un avvocato italiano, Giovanni Di Stefano, uno dei legali di Saddam Hussein. Il legale ha già rilasciato ampie interviste ai giornali sulla vicenda.
Secondo quanto affermato da Di Stefano, il suo assistito si dichiara innocente e afferma di non aver mai chiesto un riscatto per restituire il filmato. Sempre secondo il legale, nel video non sono presenti scene di sesso ma si vede soltanto un dipendente dei reali che ne parla. Una fonte vicina al Palazzo ha dichiarato ieri al Sun che lo scandalo è destinato a sgonfiarsi come una bolla di sapone. «Se la gente sapesse realmente di che cosa si tratta - ha detto la fonte - si renderebbero conto che si tratta di una tempesta in una tazza di tè. La realtà è che nessun membro reale è stato filmato mentre assume droga o è impegnato in scene di sesso. Appurato che i Reali non hanno nulla da nascondere, è probabile che si facciano avanti per dichiararlo».
Lo stesso Davies nella sua corrispondenza per la Fox ha affermato: «Tutto ciò non ha senso. Il visconte non si sarebbe mai fatto coinvolgere in una faccenda come questa. È un giochetto di cattivo gusto che scoppierà in mano a chi ha tentato di ricattarlo».
Per ora non c’è alcun nessun commento ufficiale di Buckingham Palace anche se sembra che la regina abbia già espresso privatamente la propria solidarietà alla vittima del ricatto. David Linley, 45 anni, è sposato ed ha due figli. Primogenito di Margaret Windsor, sorella di Elisabetta e del famoso fotografo Lord Snowdown Linley, è uno dei pochi componenti della famiglia reale a essere diventato un uomo d'affari di successo.
Il visconte presiede la prestigiosa casa d'aste londinese Christie's ed è proprietario di una nota azienda d'arredamento d'interni e di design.

Fino a questo momento la sua vita era stata irreprensibile, mai sfiorata dagli scandali.

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