Cronaca locale

Filo di ferro e velocità: ipermercati nel mirino delle bande dei carrelli

I ladri sono veri professionisti: tolgono le monete in pochi secondi e spariscono. Il Codacons: «Le aziende usino gettoni di plastica»

Succede in un attimo. Lasci il carrello al lato della corsia, ti volti per prendere il latte dallo scaffale, ti rigiri e il carrello è sparito. E con lui gli spiccioli inseriti nel meccanismo che lo sblocca. I supermercati di Milano sarebbero vittime di vere e proprie bande di professionisti del furto di carrelli. A loro non interessa impossessarsi della spesa, per di più non ancora pagata. L'obiettivo sono proprio le monete. Un bottino solo apparentemente privo di valore, se si pensa che nella maggior parte dei super è necessario inserire due euro. Ma pochi furti in una giornata possono fruttare cifre consistenti. Il fenomeno si sta diffondendo in modo preoccupante. Soprattutto nei supermercati ed ipermercati più affollati, dove i ladri di carrelli si camuffano facilmente fra i clienti. Un esempio lampante è l'Esselunga di viale Papiniano, come racconta un addetto alla sicurezza. «In questo punto vendita i carrelli sottratti sono almeno una ventina ogni giorno - dice -. Nella maggior parte dei casi a eseguire i furti sono gruppi di rom che aspettano che il negozio si riempia prima di entrare in azione». La tecnica è raffinata, frutto di intere ore di attenta osservazione. «Per sbloccare il meccanismo nel quale sono inserite le monete è sufficiente un fil di ferro - spiega -. I ladri hanno imparato come si fa guardando come lavorano i dipendenti addetti ai carrelli. Quindi, una volta che il supermercato è pieno, entrano e non appena i clienti si distraggono, portano via i carrelli, li svuotano e in pochi secondi estraggono i soldi». Per verificare il racconto basta fare la spesa in un giorno infrasettimanale, verso le sei del pomeriggio, in un supermercato di via Vigliani. Il negozio è affollatissimo. Un via vai continuo di gente da un reparto all'altro. Nel giro di dieci minuti due persone cominciano a gridare: «Ma dov'è finito il mio carrello?». Si guardano intorno, ma niente. La spesa si è volatilizzata. Nessuno si è accorto di nulla. Un addetto spiega che scene così sono all'ordine del giorno. Che negli ipermercati girano «professionisti» e che fermarli è molto difficile. «Se anche ti accorgi di qualcosa - racconta - ti dicono che hanno sbagliato carrello e vanno via».
Il fenomeno è ben noto anche alle associazioni di consumatori. Per loro la soluzione è semplice: basterebbe sostituire le monete vere con gettoni di plastica distribuiti dal supermercato. Una soluzione praticata «solo in casi rari - denuncia Gianluca Di Ascenzo del Codacons -. Basterebbe disabilitare i carrelli a pagamento per risolvere il problema». «Noi possiamo fare poco - dice un responsabile della Coop di via Olona -. Ma almeno, quando si verificano episodi di questo genere aiutiamo i clienti dando loro un nuovo carrello, questa volta gratis».

Il consiglio, conclude Pierre Orsoni di Telefonoblu, «è di non perdere mai di vista la propria spesa».

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