La legge non ammette lignoranza, broccardo vecchio di 2.000 anni, risalente nientemeno al diritto romano. Ma solo per i cittadini non per i tutori dellordine. Nel nostro caso 2 vigili che, non sapendo leggere il libretto di circolazione di un automobilista, gli appioppano una multa non dovuta. E quando il «solerte cittadino» si presenta al comando dei ghisa, dimostrando di avere ragione si sente rispondere: «Faccia ricorso».
Il nostro «solerte cittadino» si chiama Marco e ha una famigliare di ultima generazione con il filtro antiparticolato che gli consente di circolare senza pagare lecopass e anche durante i blocchi, salvo quelli domenicali ovviamente. Solo che «attenzione, attenzione» sul libretto di circolazione non sta scritto in evidenza «auto dotata di fap», ma bensì un più burocratico «rispetto direttive Cee 2003/76/Ce-B». Che poi sarebbe la stessa cosa.
Qualche giorno fa Marco viene fermato da due vigili, che di fronte a questa indicazione rimangono un po perplessi, poi si informano e quindi lasciano passare il «solerte cittadino» con tanto di saluto alla visiere. Due esemplari tutori dellordine. Passano un altro paio di giorni e Marco viene fermato in via San Vittore. «Patente e libretto». Documenti subito esibiti. «Ahi ahi, lei non può circolare, nel libretto non sta scritto che la sua vettura ha il filtro antiparticolato». «È vero - si giustifica Marco - ma sta anche scritto che io rispetto la direttiva Cee».
Questa volta però i tutori dellordine sembrano un po in difficoltà con la normativa. Cercando di rendersi utile, lautomobilista avanza una «modesta proposta»: chiamare il comando, chiedere di consultare il sito del Comune, verificare come a quella targa corrisponda una classe 2 a cui è consentita la circolazione. I due ghisa si chiudono in auto, non è dato sapere se contattino o meno la centrale, fatto sta che se ne escono con un verbale da 155 euro. «Che fa, concilia?». Ovviamente no.
Con la multa il mano Marco va al comando, mostra il libretto e la stampata della pagina internet del Comune dove effettivamente risulta che la sua auto ha «libera circolazione».
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