«Finale mondiale a Roma e campionato all’americana»

Il «diamante» come momento di socializzazione e di rilancio del sistema Italia nel suo complesso, in una fase congiunturale difficile.
Questa la grande scommessa del Mondiale di baseball 2009, il primo a carattere continentale ma che vedrà l’Italia protagonista principale con il coinvolgimento di 20 città (tra cui Torino, Bologna e Firenze) e 10 regioni. Ventidue le nazionali iscritte, con 7 degli 8 paesi del G8 rappresentati - mancherà solo la Francia -, e 7 selezioni europee tra cui appunto la nostra. L’Italia ospiterà ben 48 delle 106 partite (il 25 per cento sarà in Emilia) della rassegna. Intorno al cuore dell’evento, che vuole andare al di là della semplice caratterizzazione sportiva, ruoterà il progetto delle 5 basi, come i punti chiave che segnano il campo di baseball ma anche come i continenti che saranno rappresentati al massimo livello. Si va dalla diplomazia all’ambiente, passando per i gusti, i miti e i tesori del baseball.
La Farnesina avrà un ruolo attivo nella manifestazione: il ministero presieduto da Franco Frattini costituirà un board di ambasciatori dei paesi coinvolti nel Mondiale, iniziativa senza precedenti. Il ministero della Difesa e il suo responsabile Ignazio La Russa sarà invece un punto di riferimento indispensabile logistico-organizzativo, soprattutto per quanto riguarda strutture e trasporti (si calcola che le squadre partecipanti percorreranno in tutto 12mila chilometri, previsti spostamenti su gomma, ferro e aereo). E che dire del certificato di Green Event con protocollo UNI ISO 14001, che comporterà l’attuazione di misure atte all’ecocompatibilità, grazie al lavoro del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. Entrerà in gioco poi anche il settore agroalimentare italiano, attraverso il ministro dell politiche agricole Luca Zaia: ogni comunque e regione organizzerà vetrine di degustazione. Infine un ruolo centrale avranno anche il sindaco Alemanno e il sottosegretario allo sport Rocco Crimi.
«Stiamo organizzando un evento fuori dal comune - dice Andrea Abodi - direttore generale del Comitato organizzatore - e tale manifestazione vuole essere la scommessa per l’intero sistema del baseball italiano. La presenza nel comitato di quattro ministri dimostra la vicinanza delle istituzioni nazionali. E un’altra presenza illustre nel gruppo di lavoro sarà l’amministratore delegato di Acotel Claudio Carnevale, tra l’altro ex giocatore di baseball». Abodi fornisce anche qualche cifra sul Mondiale: «Abbiamo un budget di 3 milioni di euro, di cui il 10 per cento di componente pubblica e il resto dal mercato. Contiamo di vendere 100mila biglietti, il 20 per cento dei quali sul mercato estero, con promozioni per i ragazzi delle scuole medie inferiori: contiamo di coinvolgere da subito 10mila giovanissimi. E anche la Rai seguirà l’evento con 50 ore di trasmissione sin dal debutto della nostra nazionale nella rassegna iridata».
La cui finale, questo era l’obiettivo degli organizzatori, potrebbe essere disputata il 27 settembre a Roma. Ma l’insensibilità del Coni, forse «distratto» da altri eventi, che non ha dato risposte sull’ammodernamento dell’impianto dell’Acquacetosa, dovrebbe dirottare l’atto finale del Mondiale a Nettuno, sede che si lascerebbe preferire per tradizione e dimensioni della struttura. Nettuno potrebbe tra l’altro essere il quartier generale degli Usa, favorita insieme a Cuba (storica sarebbe una finale tra le due nazionali) e Giappone.

«Ci auguriamo che questo Mondiale lasci una traccia profonda a Roma e in tutta Italia, non solo in termini di infrastrutture. Ma la rassegna iridata lascerà un’importante eredità per il futuro del baseball italiano, che dal prossimo anno vedrà il battesimo di un campionato a franchigia sul modello del campionato professionistico Usa».

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