(...) Ma, nel caso di Smuraglia, è altrettanto vero che la misura ha travalicato abbondantemente le distanze siderali.
Tutto questo, in una giornata di celebrazione che ha riservato ben altre polemiche, come quella sulla presunta «censura» ai rappresentanti della stampa che sarebbe stata decisa dai vertici di Fincantieri. Il fatto: alla cerimonia nello stabilimento di Sestri i giornalisti e gli operatori delle televisioni non hanno potuto partecipare, visto che sono stati bloccati allingresso in quanto «ospiti non invitati». Sono regolarmente entrati, invece - oltre allimmaginifico, quasi dannunziano, Smuraglia, sintende -, il sindaco Marta Vincenzi, gli alunni di tutte le scuole sestresi, operai, ex partigiani, pensionati. Almeno 500 persone. La «stampa» no. «Un peccato, anche per il valore simbolico della manifestazione» ha commentato Smuraglia. «Un fatto inconcepibile. Non aggiungiamo altro al condivisibile commento dellAnpi» ribadisce Marcello Zinola, segretario dellAssociazione ligure dei giornalisti. «Un equivoco» la replica di Fincantieri. Che spiega: «Nessuna volontà di escludere la stampa dalle celebrazioni, peraltro non organizzate dallazienda, ma da essa semplicemente ospitate. La società, non avendo ricevuto alcuna richiesta di accredito per lingresso di giornalisti, operatori e fotografi, non era nella condizione di poter assicurare loro la consueta assistenza».
Polemiche, infine, anche a distanza, a Savona, dove Forza nuova censura a sua volta la «censura democratica» imposta dal Comitato antifascista locale sulla memoria di Giuseppina Ghersi, la tredicenne violentata e trucidata a guerra finita da un gruppo di partigiani (ne abbiamo scritto ieri su queste pagine). «Ancora una volta, in occasione del 25 Aprile - è scritto in una nota firmata da segretario provinciale del movimento, Mario Troviso - il Comitato antifascista savonese minaccia di zittire tutti coloro che vogliono ricordare lefferato omicidio di Giuseppina. Daremo mandato ai nostri legali di denunciare i responsabili del Comitato per apologia di reato e istigazione a delinquere».
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