«Logorare Berlusconi». Bruno Vespa rivela, smentisce e poi precisa. Tutto avviene in poche ore. La storia ruota intorno a Gianfranco Fini e a una manciata di parole. Siamo a Cortina d’Ampezzo. È in programma un dibattito sul Cavaliere. Recita la locandina: «Storia e bilancio, tra luci e ombre, dei 17 anni trascorsi da Silvio Berlusconi in politica. Cercando di intuire cosa accadrà domani dopo la rottura con Fini».
Sono le 19,15, Vespa sta parlando dello strappo di Fini. Qui dice una frase che attira l’attenzione. Pochi minuti dopo l’Ansa trasmette queste parole: «Poco tempo fa, nel corso di un colloquio, Fini mi ha confidato: il mio obiettivo politico è logorare Berlusconi». Una frase secca, breve, sufficiente a gelare i vacanzieri. Nient’altro. Non si sa quanto sia avvenuta questa conversazione telefonica, così come non è dato sapere, di conseguenza, quando il presidente della Camera avrebbe cominciato a covare i suoi bellicosi propositi. Quello che si sa è che le dichiarazioni del popolare conduttore televisivo sono arrivate durante il suo intervento alla rassegna di Cortina.
È una botta. Vespa dice quello che da tempo sospettano tutti. Quallo di cui Berlusconi, anzi, è stracerto. La tattica di Gianfranco è logorare Silvio. Altro che giustizia, legalità, partito e roba varia. È guerriglia. È la voglia di far macerare il premier e il governo senza assumersi la responsabilità politica del «tradimento». La differenza, questa volta, è che a Vespa l’avrebbe detto Fini. «Voglio logorarlo».
Comincia il giallo. Vespa chiama l’Ansa e dice che qualcosa si è perso nella «traduzione». Non ha mai detto una cosa del genere. «Smentisco nella maniera più risoluta di aver detto che Fini mi avrebbe confidato che il suo obiettivo era di logorare Silvio Berlusconi. Erano solo voci. Non ho incontrato recentemente il presidente della Camera e quindi - aggiunge - e dunque non potevo raccogliere alcuna sua confidenza».
Cosa è successo allora, tutto falso? Non tutto. Nel viaggio da Cortina al mondo si è perso qualche passaggio. Lo stesso Vespa spiega l’enigma. «È vero che uno dei suoi più stretti collaboratori mi ha detto che il cambiamento di opinione del gruppo finiano sulla legge sulle intercettazioni era fatto per logorare Berlusconi. Ma non mi pare un grande scoop, visto che l’evidenza è sotto gli occhi di tutti».
Il giornalista Enrico Cisnetto, responsabile della manifestazione, conferma: «Erano solo voci che circolavano e Vespa da bravo giornalista le ha riportate. Tutto qua».
Sicuri? Sembra di sì. C’erano le telecamere. Le parole di Vespa sono state registrate.
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