Luisa Parer
A conclusione delle manifestazioni per il sesto centenario della nascita del grande umanista di origine fiorentina, a Firenze proseguirà fino al 23 la mostra «Luomo del Rinascimento. Leon Battista Alberti e le Arti a Firenze tra Ragione e Bellezza», voluta dallEnte Cassa di Risparmio di Firenze insieme al Polo Museale Fiorentino. La manifestazione si inserisce nellambito del progetto «Firenze 2006 un anno ad arte» che comprende altri grandi eventi cittadini quali le mostre su Arnolfo di Cambio, il Giambologna, Leonardo, Lorenzo Monaco, Manifattura a Corte. Lo scopo della mostra è far conoscere a un più vasto pubblico la personalità poliedrica dellAlberti architetto, letterato, teorico dellarte, ma anche urbanista, matematico, pittore, archeologo, fisico, chimico, musicista: in una parola luomo che prima di Leonardo incarnò gli ideali universali dellUmanesimo rinascimentale. I curatori Cristina Acidini e Gabriele Morolli hanno individuato documenti inediti ed elaborato nuovi termini comparativi ricorrendo a uninnovativa e attenta lettura delle opere teoriche albertiane: una mostra che, per la prima volta, in modo organico, contestualizza il contributo dellAlberti allinterno della realtà fiorentina e ne offre una chiave di lettura che aiuta a comprendere lambiente di riferimento e contribuisce largamente ad arricchire il quadro dinsieme.
Oltre 160 sono le opere esposte tra dipinti, disegni, sculture o rilievi, elementi architettonici, gessi, manufatti di arti minori, manoscritti di cui alcuni miniati, lettere, 13 volumi a stampa.
Alcune di queste sono dellAlberti, in massima parte dei grandi artisti sui quali egli ha esercitato lascendente delle sue teorie: Donatello, Ghiberti, Beato Angelico, Bernardo Rossellino Andrea del Castagno, lo Scheggia Filippo Lippi, Filerete, Verrocchio, Botticelli, Fra Carnevale e Andrea Sansovino.
La mostra si proietta anche allesterno di Palazzo Strozzi in forma di itinerario albertiano, segnalando le opere progettate da Alberti architetto e i luoghi ove si avverte il suo suggerimento intellettuale: Palazzo Rucellai, la facciata di Santa Maria Novella, il tempietto del Santo Sepolcro in San Pancrazio, fino alla Pieve di San Martino a Gangalandi, di cui Alberti era rettore. Tra i secondi la Cappella del Crocifisso in San Miniato, il tempietto della SS. Annunziata, il portico della Cappella dei Pazzi e il chiostro grande nel convento di Santa Croce.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.