Marcello Di Dio
nostro inviato a Firenze
A cosa servono cinque minuti di ritardo contro il razzismo quando basta il fumo di un lacrimogeno a fermare una partita di calcio? Si manifesta contro i buuu rivolti ai giocatori di colore (bello lo striscione «no al razzismo» esposto sul prato del Franchi prima del match), si cerca di riportare la gente negli stadi, ma poi i buoni propositi si scontrano con la realtà dei fatti. E così il primo round di Fiorentina-Juventus (Coppa Italia) si ricorderà per una lunga sospensione, quasi mezzora. Sulla scia di un altro precedente, sempre in Coppa Italia, avvenuto a Siena qualche mese fa, quando i fumogeni sparati dal settore dei tifosi della Roma costrinsero larbitro a fermare lincontro. E nemmeno lintervento di capitan Totti, a sua volta sfiorato da una bottiglietta, riuscì a calmare gli esagitati supporter giallorossi.
Stavolta tutto inizia a causa dei soliti imbecilli da stadio (in questo caso tifosi juventini, non un gruppo numeroso a quanto sembra, che costringono polizia e carabinieri a intervenire con la forza). Sono trascorsi 130 secondi da quando larbitro Palanca ha dato il via alla ripresa del match tra i viola e i bianconeri: in campo arriva una nebbia fitta, che è il fumo dei lacrimogeni sparati dalle forze dellordine, venute a contatto con alcuni supporter ospiti. Questi, invece di assistere alla partita, cercano il contatto con i sostenitori viola nello spazio tra la cancellata e il settore di maratona già a metà del primo tempo, tanto che mentre il match è in corso arrivano gli echi degli scontri. Polizia e carabinieri devono rispondere al gruppetto che cerca anche di sfondare nella zona vicina alla Curva Ferrovia (il cosiddetto «formaggino», lo spazio dove vengono sistemati i tifosi delle squadre avversarie di quella viola) con cariche di alleggerimento e appunto lacrimogeni. Alcuni ultrà bianconeri (si parla di due tifosi) vengono fermati e portati via per lidentificazione, mentre altri danneggiano i bagni e altre infrastrutture sotto la tribuna. Insomma, la situazione precipita nel giro di pochi minuti. Luciano Moggi, insultato dai tifosi viola non appena la partita viene sospesa da Palanca, deve abbandonare la tribuna donore. Non certo un bellantipasto in vista del match di domenica, quando lafflusso di tifosi allo stadio sarà più massiccio, almeno il doppio dei già numerosi spettatori accorsi per quello che a Firenze è una sorta di evento calcistico.
I calciatori, sorpresi da quanto sta avvenendo, si portano di corsa dalla parte opposta, ovvero sotto la tribuna centrale e si posizionano davanti alle panchine, ma non serve. Il portiere Frey si attarda nella propria area mentre viene soccorso dai sanitari della Fiorentina per un problema fisico e poi viene invitato ad allontanarsi il più possibile dal fumo. Molti giocatori accusano conati di vomito e dopo nove minuti di conciliaboli tra i capitani e la terna arbitrale, Palanca decide di mandare tutti negli spogliatoi sospendendo il match. Lo speaker annuncia linterruzione e più volte ripeterà a chi si trova sulle tribune di pazientare, perché il gioco prima o poi riprenderà. Intanto il fumo arriva fino alla tribuna, anche molti spettatori sono costretti a riparare le vie respiratorie con le sciarpe. Molti vorrebbero abbandonare lo stadio, disgustati da quanto sta avvenendo, mentre in sottofondo sode leco delle macchine della polizia.
Fortunamente la nube via via si dirada e anche fuori dallo stadio Franchi sembra tornare la calma. E il match riprende alle 22.43, con un sospiro di sollievo per i 25mila spettatori infreddoliti accorsi per la partita. In campo accade che linedita coppia titolare Bojinov-Pazzini regali luno-due tra il primo e il secondo tempo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.