Fiori e ottimismo da Balestra, che chiude le sfilate di AltaRoma

Fiori e ottimismo da Balestra, che chiude le sfilate di AltaRoma

Occhi tondi pieni di sorpresi, su labbra rosate che sprimono infantile meraviglia. Per le sue modelle Renato Balestra ha voluto un «trucco da bambola»: sono fiori in un giardino di ottimismo che non conosce i grigi e i neri della crisi. Il grande sarto ne fa sofisticate «Regine delle fate», che fanno trionfare eleganza e raffinatezza anche in tempi duri. Balestra chiude le sfilate di Alta Roma Alta Moda, sulla passerella del Santo Spirito in Sassia, con una ventata di allegria primaverile e romantica. Applaude un ricco parterre di ambasciatori e principi, imprenditori e personaggi del mondo dello spettacolo.

«Sì, c’è un’atmosfera pesante - ammette il maestro- , da dopoguerra. All’inizio ho pensato di ridurre il numero dei modelli in passerella, di usare meno ricami. Invece, poi ho iniziato a disegnare ed è venuta fuori una collezione anche più ricca delle altre, più lussuosa e sofisticata. Il fatto è che io detesto piangermi addosso e ho fiducia negli italiani. Non nei politici, ma nella gente». E allora tanti fiori, perchè «sono intramontabili evergreen della moda», per 70 abiti da sogno pieni di ibiscus, iris, orchidee, rose , peonie accompagnati da felci luccicanti. Fiori stampati, ricamati, impressi,intarsiati, applicati con tutta l’ arte sartoriale della maison. Capi di gran lusso, curatissimi nei dettagli e molto sensuali. Capi da «Red carpet» e infatti Balestra è pronto a portare la sua collezione ad Hollywood per gli Oscar. Capi che guardano molto ai mercati esteri dove il sarto lavora molto, dagli Stati Uniti ai Paesi Arabi, dal Brasile all’ India e alla Cina. Molti modelli hanno linee sinuose che esaltano la silhouette, come il sexy modello blu notte dal e corpetto aperto fino alla vita da un taglio ondulato fermato da 3 scintillanti clip di cristalli. Altri sono più costruiti ed elaborati, ma sempre morbidi e fluttuanti, mai ingessati. E tutti di seta made in Italy. Centinaia d i cristalli madreperlati ricamano l’abito «Glicine», in seta iridescente che cangia tonalità al minimo movimento e crea una «divina» in stile liberty. Mentre la sposa è campagnola, «la quintessenza del giardino», spiega Balestra: il suo abito bianco dal bustino a calice plissettato ha la gonna cosparsa da centinaia di peonie rosa, azzurro, glicine e sopra, come una nebbia tenue, svolazza un velo d’organza. Anche il velo plisse è fermato da una coroncina di fiori.

Semplicissimi e leggeri gli abitini da cocktail portati con grandi cappelli, borsette e scarpe in stampa floreale multicolore. «Non so se così lineari piaceranno ai buyers - dice Balestra - che cercano sempre estro e novità dappertutto. A me piacevano, però».

Tanti colori per la sera di primavera-estate e tante sfumature di azzurro e Blu Balestra, di rosa e fuxia, di giallo e arancio, senza dimenticare la tinta principe del glicine. «Si sa - dice Balestra- non amo gli scoop, non creo “coup de théatre“: voglio sorprendere solo con il mio stile sempre uguale e sempre diverso».

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