Firme truccate in Piemonte La Littizzetto dai giudici

Leghisti a caccia nel sottobosco piemontese e cadono le prime liste «civetta». Dopo l’esclusione da parte del Tar della falsa «lista Cota», con a capo la signora Nadia Cota, candidata per le allodole a favore di Renzo Rabellino, ora nel mirino di Roberto Cota c’è la «Lega Padana». Per i seguaci del Senatùr, l’ennesima «patacca» nel ventaglio simboli «truffa» in una campagna «ingannevole». Della faccenda, pure qui, è stato investito il Tar. I giudici promettono di andare a fondo e, dopo quattro ore di camera di consiglio, hanno deciso di fissare per giovedì prossimo una quindicina di audizioni. Saranno sentiti alcuni firmatari sospetti. Controlli a campione, garantiscono in tribunale, intanto hanno pescato il jolly. Infatti si presenterà davanti a giudici e carabinieri anche un’ignara sostenitrice vip della «Lega Padana»: Luciana Littizzetto, autrice comica e presenza scomoda sulla scrivania di Fabio Fazio a Che tempo che fa.
La Littizzetto figura tra i sottoscrittori pur non avendo mai scritto il suo autografo in calce alla lista dell’altra «Lega». Lei stessa, giorni fa, aveva giurato: «Non ho appoggiato né firmato per nessuno, tantomeno per lui», lui è Rabellino. Con un piccolo giallo: «È stato un mio vicino di casa, abitava due piani sopra di me quando abitavo coi miei genitori. Ma questo che vuol dire!?». Invece Rabellino ha rilanciato: «È vero, anche Luciana ha firmato per noi». E quando? «A inizio dicembre, davanti alla tabaccheria della Gran Madre a Torino». Ora anche i togati vogliono capirci qualcosa e Luca Procacci, avvocato di Cota e artefice del ricorso al Tar, già esulta: «La mossa del Tar per noi è una specie di sorpresa. Aspettiamo con ansia le audizioni: ne vedremo delle belle». Un antipasto è possibile gustarlo dando un’occhiata all’elenco delle firme raccolte dal clan dei «furbetti del Rabellino», come li hanno battezzati nelle stanze del Carroccio. Lì in mezzo, a far numero, spunta pure Carlo Pavone, fratello meno noto della nazionalpopolare Rita, ma è su due nomi in particolare che si tocca la farsa.

Uno è quello di Alberto Cerbetti, segretario della Lega Nord a San Mauro torinese, mentre un altro appartiene perfino alla sorella della segretaria dello stesso Roberto Cota. Insomma, 2mila firme son tante, e sotto la Mole girano sempre le stesse facce...

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