Silvia Kramar
da New York
Al grido di It's showtime! Ilaria Montagnani brandisce una spada da samurai e si getta in avanti con aria quasi minacciosa. C'e' in lei qualcosa di sexy e cattivo che ricorda la Uma Thurman di Kill Bill, qualcosa di provocante come la Jennifer Garner della serie televisiva Alias e un non so che di femminista che sembra tratto dai video della giovane Jane Fonda nelle sue prime classi di un'aerobica che aveva cambiato, per sempre, il concetto di fitness. Ma mentre parte la musica e gli studenti, nella palestra strapiena, imitano la sua grinta, lei pensa solo a insegnare. La Montagnani, una fiorentina quarantenne alta un metro e settanta, tutta muscoli ed energia con una lunga treccia di capelli tra il biondo e il castano, sa di essere la nuova diva del feel good delle palestre newyorchesi e per venti ore, ogni settimana, sfida chiunque altro a superarla. Da qualche tempo è considerata la regina di quel mondo di istruttori che diventano spesso dei veri e propri guru e ai quali ci si aggrappa nella speranza non solo di perdere chili e centimetri ma anche di trovare, per un'ora, la felicità.
Finito il regno dell'aerobica era sorto quello delle step classes, poi quello dello yoga e anche del kick boxing e del Tae Bo. La ricetta della Montagnani invece è un misto di tecniche semi-militari e di scenografia hollywoodiana che lei ha inventato dopo essere stata appassionata per anni di arti marziali: il Powerstrike, che lei ha programmato insieme a Patricia Moreno, un'altra leggendaria maestra del fitness, è un misto appunto di arti marziali e aerobica che l'ha portata, ieri mattina, persino sulla prima pagina del Wall Street Journal.
Il quotidiano dell'alta finanza le ha dedicato una lunghissima cover story con un misto di curiosità e ammirazione: in una New York dove i self-made men (e women) hanno sempre costruito grattacieli e imperi, e dove nugoli di ex ballerine insegnano ginnastica e yoga alle dame di società, salire sul trono del fitness non è facile. La Montagnani, che è anche apparsa sui programmi Today della Nbc e Good Morning America della Abc lo sa e preferisce rimanere coi piedi per terra: «Per un'ora sono una rockstar, poi torno nel mondo dei mortali», ha sorriso parafrasando una famosa frase di Andy Warhol.
Era cresciuta a Firenze, figlia di un banchiere e di una madre che lavorava come tesoriere presso l'università, dedicandosi al nuoto, che l'appassionava. Ma erano gli anni in cui la femminilità, soprattutto in Italia, significava un corpo snello ma ancora proporzionato: le sue spalle che stavano diventando larghe e squadrate per le ore trascorse in piscina avevano preoccupato sua madre che l'aveva convinta a fare danza. Coi piccoli risparmi di ragazzina, la Montagnani aveva invece acquistato in sordina riviste di arti marziali, facendo le mosse davanti allo specchio. Arrivata a New York nel 1986, ospite di un'amica per sei mesi, si era innamorata della Grande mela e aveva deciso di tornare a lavorare per una gioielleria. Ingrassata, si era appassionata all'aerobica ma fin dall'inizio aveva pensato a come mescolarla con le arti marziali, usando kick boxing e swording, la ginnastica con la spada.
Il Powerstrike dell'istruttrice italiana era nato in un appartamentino di due stanze ma era stato votato nel 2001 «best exercise» da parte della rivista New York Magazine. Subito dopo era diventato così popolare che le cose le sono quasi sfuggite di mano: la calca alla palestra Equinox oggi è tale che chi arriva in ritardo deve seguire la classe da dietro il vetro e a tutti è vietato tenere un posto per un amico nelle prime file. In un mondo del fitness nel quale gli istruttori guadagnano in media 22 dollari all'ora lei ne prende cento. Le 23 palestre newyorchesi Crunch le hanno chiesto inoltre di disegnare per loro un programma esclusivo chiamato Weighted warrior workout, nel quale indossare una specie di veste pesante come quella dei samurai.
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