Fiume, una vita in dialogo con l’arte

Sono esposti alcuni capolavori (dipinti e sculture) realizzati fra gli anni ’50 e ’90

L’arte, nelle sue più riuscite e forti manifestazioni, ha il grande potere di guidare e di ritmare l’esistenza (sia di chi la produce che di chi ne gode le meraviglie), di accompagnarla in una magica e irripetibile avventura dello spirito che si snoda, fra domande e risposte, provocazioni e speranze, fedeltà e tradimenti, lungo tutte le vicende umane. È una complessa vicenda d’amore, quella che lega fra loro i grandi artisti e gli sguardi carichi di attesa di chi ne può contemplare i capolavori: un amore spesso difficile e contrastato, ma sempre stabile e profondo, un amore che racconta la storia stessa dell’uomo nel suo tentativo di comprendere le radici della sua natura e della sua immensa capacità creativa.
Uno dei più grandi maestri del Novecento, Salvatore Fiume, di cui si celebra quest’anno il decennale della scomparsa, ha vissuto fin nel profondo in questa consapevolezza, portandola a espressione attraverso la sua fertile e variegata creatività, che va dalla pittura alla scultura, dalla scrittura all’architettura e alla scenografia: «Fra la nascita e la morte - egli afferma - ho compiuto un lungo viaggio nel quale l’arte mi ha guidato senza mai lasciarmi». Il viaggio all’interno della sua vita è al contempo un viaggio nel tempo, fra i tempi, alla ricerca di un dialogo continuo con il grande passato e con le forme più alte della tradizione. Proprio alla rievocazione di questo lungo percorso sono dedicati gli eventi che a partire dalla fine di novembre celebreranno la figura e l’opera del maestro. A Milano, presso la Galleria Artesanterasmo alle ore 18 si inaugurerà la mostra Omaggio a Salvatore Fiume, in collaborazione con la Fondazione Fiume. Fino al 26 gennaio sarà possibile ammirare alcuni capolavori realizzati fra gli anni ’50 e gli anno ’90, che testimoniano appieno la versatilità di Fiume e la sua grande capacità tecnica e realizzativa: dipinti, fra i quali alcune preziose Isole, o Città di Statue del periodo metafisico, diversi disegni e bozzetti di soggetto vario e numerosi dipinti di figure femminili, tra cui somale e modelle, dai colori caldi e vivaci ispirati dai Paesi di provenienza, come per esempio l’Etiopia e il Giappone. Il dialogo nello spazio e nel tempo continua poi quasi in contemporanea con la grande mostra di Arezzo, dal 30 novembre al 3 febbraio 2008, presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (info: 0575299255), forse la più completa raccolta della sterminata produzione del maestro. Arezzo, la città nella quale Fiume ha trovato ispirazione soprattutto attraverso l’opera di Piero della Francesca, si pone quindi in dialogo con Milano, la città nella quale egli conduce la sua prima formazione artistica e spirituale, grazie anche all’amicizia con figure quali Quasimodo, Buzzati, Carrieri e alle prime esposizioni alla fine degli anni ’40.

La contemporaneità di tutta l’arte nel capolavoro, teorizzata da Fiume soprattutto nel famoso ciclo delle Ipotesi degli anni ’80, la continuità fra passato e presente sulla quale fondare ancora oggi la possibilità della grande arte, trova allora in questo imperdibile percorso una delle più significative occasioni di rappresentazione e assume per noi il significato di una entusiasmante esperienza: estetica, culturale, umana.
Omaggio a Salvatore Fiume
Galleria Artesanterasmo
via Cusani (info: 02877069)
da oggi fino al 26 gennaio

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