Mentre Landini prova ad occupare le piazze, sperando che il piazzismo possa diventare una sorta di piazzocrazia, mostra di non avere la minima idea di quelli che sono i veri nodi del Paese.
La scena sociale italiana è infatti oscurata da due ombre pericolose per il futuro del Paese che Landini non conosce: la bassa natalità e la condizione dei giovani.
Quanto alla prima abbiamo raggiunto la pericolosa soglia di 1,18 figli per donna, con il peggioramento ulteriore di un trend che dura almeno da trent'anni. Quanto alla questione giovanile, c'è il rischio che la società italiana si configuri come una società "mangiagiovani". Anche nel 2024, secondo il rapporto del Cnel, 74.000 giovani di cui quasi la metà laureati, sono espatriati all'estero.
Una sorta di emorragia del petrolio che scorre nelle condutture della società italiana, come sono i giovani, specie i giovani laureati, tanto più in un paese che ha una delle più basse percentuali di giovani laureati in Europa. Ebbene, c'è una terapia operativa rispetto a queste due gravi forme di patologia sociale, legata un emendamento sostenuto dai senatori della Lega alla finanziaria. Quella che prevede la fissazione di una flat tax al 15% per i giovani lavoratori dipendenti under35. Flat tax di cui godono tra l'altro, anche in termini più favorevoli, i giovani che lavorano invece con partita iva.
Si tratterebbe quindi anche di una scelta che tendenzialmente più rispetta quel principio di uguaglianza di cui all'articolo 3 della Costituzione. Del resto una delle ragioni principali per cui molti giovani espatriano è che, per molte categorie di lavoratori, gli stipendi, in Germania, in Inghilterra o Svizzera sono più che doppi rispetto a quanto avviene in Italia: il paese in cui le retribuzioni sono sostanzialmente ferme da venticinque anni, con un vero record tra i paesi Ocse.
Ebbene, bassi stipendi vuol dire grave difficoltà a trovare una casa, a farsi una famiglia, a fare un figlio.
Il fenomeno dei bassi stipendi incide quindi per non poca parte anche sul grave trend in atto della natalità. L'emendamento proposto dalla Lega sarebbe a questo punto un farmaco che reca una doppia terapia, che incide sia sulla disagiata condizione dei giovani, sia su una possibile curva verso l'alto del trend della natalità, in quanto l'onere di un figlio sarebbe più facilmente sopportabile.
In tal modo si verificherebbe infatti un sostanziale e significativo aumento generalizzato per gli under35 delle retribuzioni nette almeno di circa il 15%, che darebbe respiro ai giovani e alle giovani coppie, senza gravare sui datori di lavoro.
Visto poi che la percentuale dei giovani sulla popolazione è scesa decisamente, non mi sembra così difficile trovare una copertura finanziaria adeguata.
Si tratterebbe quindi di un emendamento che formalmente incide sulla spesa corrente ma di fatto configura un investimento cruciale su quella che è oggi la parte più debole della popolazione e con effetti significativi anche sul trend della natalità.