Flores D'Arcais: "Se si va alle urne vince di nuovo il Cav"

Il direttore della rivista pensatoio Micromega lancia un grido dall'arme dal suo blog sul Fatto quotidiano: con questa legge elettorale Berlusconi vincerebbe di nuovo le elezioni. E poi ripropone l'idea di D'Alema: tutti insieme contro il Cav. Il leader? Uno come Prodi

Flores D'Arcais: "Se si va alle urne vince di nuovo il Cav"

Se si va alle urne vince di nuovo Berlusconi. A dirlo a chiare lettere non è un supporter del Cavaliere ma Paolo Flores D'Arcais, nome altisonante della sinistra che conta, direttore della rivista-pensatoio Micromega e collaboratore del Fatto quotidiano. La sua rilfessione la affida al quotidiano diretto da Padellaro: "Si andrà a votare con l’attuale sistema, definito dai suoi stessi inventori “la Porcata” visto che assicura il 55% dei seggi alla coalizione che arriva prima anche con un davvero minoritario 35%. I sondaggi accreditano al momento la coalizione anticostituzionale (Berlusconi più Lega) di una cifra appena superiore, intorno al 40%". Il ragionamento è matematico e quindi ineccepibile: la coalizione che raccoglie più voti è sempre quella del Cav, nonostante Noemi, Ruby, Spatuzza e il Bunga bunga. Come dire che tutti gli agguati mediatici e giudiziari, alla fine, non sono serviti a scalzare il Cavaliere dalla vetta delle classifiche di gradimento.

D'Arcais trova una soluzione nella proposta di Massimo D'Alema che come un orologio rotto - sono parole sue - ogni tanto ha ragione. Il ferrariano ttb: Tutti tranne Berlusconi "a cui gli altri si ispirano senza saperlo", prosegue il direttore di Micromega, è l'unico modo per mettere in minoranza Silvio. La grande ammucchiata per battere il nemico, perché un nuovo Cln è necessario altrimenti "il regime minoritario del bunga-bunga e del latrocinio vincerà le prossime elezioni, e instaurerà il suo fascismo post-moderno, se le varie forze antiberlusconiane si presenteranno divise". 

Ma nemmeno il Ttb è sufficiente per cacciare l'uomo di Arcore. Così D'Arcais dopo aver fatto sua l'involontaria proposta di Giuliano Ferrara tira fuori anche i nomi. Per battere Berlusconi bisogna fare in modo che lui non possa più incarnare l'immagine dell'antipolitica, quindi - prosegue il giornalista-filosofo -, la grande coalizione deve essere rimpolpata di "liste di società civile, interamente composte di cittadini senza partito, e un candidato premier che venga da lì". Un uomo nuovo, il nome? Romano Prodi. Ci vorrebbe uno come lui, sottolinea D'Arcais.

Tutti insieme contro il fascismo: dall'ex fascista Fini all'ex comunista Vendola senza dimenticare i grillini. "Non è più tempo di inzuccherarsi l’anima, ma di fermare un fascismo: accattivante di lusso e festini, è pur sempre fascismo". L'armata Brancaleone.

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