Bruno De Prato
da Firenze
Ford entra nel segmento dei monovolume intermedi con una proposta di grande raffinatezza tecnica e funzionale: S Max, 4,77 metri di razionalità e flessibilità vestite da un progetto stilistico di grande snellezza ed eleganza.
Più compatto del fratello maggiore Galaxy, Ford S Max si presenta con un frontale ben affusolato, molto grintoso nellampia presa daria inferiore e che giustifica la definizione di «monovolume sportivo», fino ad ora una sorta di contraddizione. Ma questo è sicuramente tempo di evoluzione per lauto, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche sotto laspetto concettuale, e Ford è sempre stata leader in tutti i momenti di grande innovazione nel modo di concepire un veicolo. Il pianale di S Max è basato in larga misura su quello, ottimo, di Mondeo, di cui mantiene inalterata larchitettura delle sospensioni, aggiornate e raffinate sia nelle geometrie che nelle tarature e, soprattutto, impreziosite dalladozione di unità ammortizzanti «attive», in grado cioè di modulare le caratteristiche di smorzamento in relazione allo stile di guida. Ladozione di tali componenti si traduce in un superiore piacere di guida per il pilota esperto, ma soprattutto in un fondamentale fattore di sicurezza attiva per tutti e in tutte le condizioni di guida.
La ricerca di un elevato livello di sicurezza caratterizza tutto il progetto S Max. Al suo interno troviamo una ineguagliata dotazione di Airbag in quanto, a quelli per la protezione frontale, laterale e della testa, si aggiunge quello per la salvaguardia delle ginocchia del pilota.
S Max, inoltre, adotta un sistema di controllo attivo della velocità di crociera, detto Acc, che impiega un radar a onde millimetriche per la rilevazione dei veicoli che precedono e la conseguente modulazione delle velocità al fine di mantenere sempre la corretta distanza di sicurezza. Anche in caso di nebbia. Linterno è ispirato a massima funzionalità e versatilità, con la disponibilità di due ulteriori posti, per un totale di sette, ma soprattutto con grande attenzione al comfort e alla qualità della vita a bordo.
Ovviamente la fila dei due posti posteriori addizionali è a scomparsa totale, a filo del pavimento, come pure quelli dei tre posteriori standard, per cui S Max arriva a offrire un vano di carico la cui volumetria utile può arrivare al limite dei 2mila litri.
Sedili ben conformati in senso anatomico e multiregolabili, ampie superfici vetrate, un profilo aerodinamico eccellente che riduce le turbolenze e i relativi fruscii, un impianto di climatizzazione potentissimo, comandi razionalmente disposti per tutte le funzioni rendono molto piacevole il rapporto con S Max fin dal momento in cui si sale a bordo. E questo non vale solo per il pilota, il quale, per di più, si trova di fronte una plancia elegante e a una strumentazione gradevolmente disegnata e ben leggibile. Perfettamente conformati e collocati sono sia il volante che la leva del cambio, un 6 marce moderno, molto rapido e scorrevole negli innesti. La gamma dei propulsori disponibili si articola su due unità turbodiesel, il 1.800 cc (125 cv) e il 2.0 (140 cv) - disponibile anche con filtro antiparticolato - e due a benzina, il 2.0 (145 cv) e il 5 cilindri turbo 2.5 (220 cv), questultimo di origine Volvo.
Abbiamo provato Fod S Max con quella che riteniamo sarà la motorizzazione di prima scelta per il pubblico italiano: 2.0 TDCI da 140 cv. È un propulsore di grande respiro, con coppia vigorosa di 320 Nm a 1.800 giri e che trova un partner perfetto nel cambio a 6 marce. Brillanti le prestazioni assolute, con una velocità massima di 200 orari effettivi, un tempo di accelerazione 0-100 di 10 secondi e, soprattutto, la ripresa da 50 a 100 (in quarta marcia) in 9 secondi, per sorpassi rapidi e sicuri.
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