«In Lombardia il presidente Formigoni è dato ben oltre il 60 per cento e questo dà per certa la sua vittoria e la nostra vittoria». Silvio Berlusconi, allavvio dei lavori della tanto attesa Pedemontana, si collega al telefono e sparge ottimismo in sala sullesito delle regionali del 2010. I sondaggi prevedono «più del doppio rispetto al suo competitore» Filippo Penati. «Questo deriva da come la Lombardia è stata governata e da come stiamo governando lItalia» aggiunge il presidente del consiglio.
Nel sondaggio, il candidato di Pdl e Lega è al 62, 5 per cento e quello del centrosinistra al 27 per cento. Il debuttante Savino Pezzotta dellUdc è fermo addirittura al 4,9 per cento. Inoltre, ed è unaltra ragione di soddisfazione per gli esponenti del Popolo della Libertà, il Pdl in Lombardia distacca di molto la Lega.
Il nome del premier e il nome del governatore saranno legati anche nel simbolo elettorale del Pdl studiato a Roma: ovvero la scritta «Il Popolo della Libertà» sulla parte alta, in bianco su fondo azzurro, a metà il tricolore e nella parte inferiore la scritta blu su fondo bianco «Berlusconi per Formigoni». Il listino bloccato del presidente, invece, quello che si troverà sotto il nome di Formigoni nella scheda elettorale, avrà solo la dicitura «per la Lombardia».
Berlusconi tesse le lodi della regione: «La Lombardia è la regione traino di tutta la nostra economia, la regione più positiva e dinamica». Ne approfitta per un autoelogio scherzoso: «E tra laltro ha dato allItalia dei grandi uomini come il presidente del Consiglio».
Lentusiasmo per lo sfondamento elettorale non sarà condiviso da coloro che si troveranno a correre nella parte bassa del listino, ovvero i candidati dellelenco bloccato con numero da otto a sedici. Sotto il numero otto, infatti, poiché in caso di vittoria con larghissimo vantaggio non scatterà il premio di maggioranza, il rischio di non essere eletti diventa altissimo. Soddisfatto Formigoni.
«Formigoni? Mister 60 per cento» E così Silvio lo dà già per vincitore
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