Tra fornelli e piccole rockstar la Clerici cucina il menù Rai

E ora tocca a lei. Dopo la copia, l’originale. Di solito è il contrario; ma in questo caso l’autentico Ti lascio una canzone andrà in onda due giorni dopo la sua imitazione, Io canto. E dell’indebita precedenza Antonella Clerici - bravissima a suscitare emozioni; un po’ meno a nasconderle - è tutt’altro che entusiasta. «Se avessimo voluto bloccare lo show di Gerry Scotti, avremmo potuto. Non l’abbiamo fatto perché io non sono così cattiva da far cancellare un programma che dà lavoro a tanta gente. E poi non sono astiosa, non serbo rancore. Pazienza. Spero almeno che ai piani alti di Rai e Mediaset si mettano d’accordo, una buona volta, e non mandino mai più in onda due show quasi identici nello stesso periodo».
Cosa fatta capo ha, dunque. E da domani, in prima serata su Raiuno, le piccole ugole torneranno a gorgheggiare nel criticato show infantil-canterino. Col codazzo di giustificate polemiche. «Sì lo so, Gerry Scotti ha avuto una specie di ripensamento: non manderanno più in scena bambini molto piccoli. Noi no. Ne avremo anche di otto. Altrimenti il nostro diverrebbe un talent. E poi trovo che i bimbi piccoli, anche se meno dotati a livello canoro, diano tanto in simpatia». Un ripensamento, però, l’ha avuto anche lei: quando ha esposto la sua, di bambina, di appena 3 anni (nella prima puntata dell’ultimo Sanremo) e per questo è stata seppellita dalle proteste. «È stata la prima e ultima volta. Ma in quel caso mi sembrava doveroso farlo: in così tanti si erano interessati a lei, che ho voluto presentarla a tutti. E in un programma non mio: altrimenti sarebbe stata una captatio benevolentiae». Unica differenza tra i due show rivali: il giorno della messa in onda. «Anche se veniamo indeboliti dalla loro presenza al giovedì, ho ottenuto il sabato sera, che è l’ideale per un programma in parte destinato a un pubblico infantile. La scorsa edizione andammo al mercoledì per necessità di palinsesto; e ce la siamo cavata dignitosamente. Stavolta invece mi scontrerò con la De Filippi di C’è posta. Spero di fare bella figura e magari, qualche volta, di vincere. Sono passati ormai i tempi dei mega-ascolti».
Ma non è un caso se la prima puntata assomiglierà a una rivalsa: un «meglio di». «Abbiamo deciso di celebrarci. Faremo esibire tutti i migliori cantanti delle scorse edizioni». Nuova la giuria di qualità: Massimiliano Pani, Francesco Facchinetti, Orietta Berti, con Virna Lisi ospite del debutto. E nuovi gli ospiti: Gino Paoli e Beppe Fiorello (quest’ultimo nell’insolita veste di cantante). «E nuova l’idea di proporre a chi, fra il pubblico di casa, afferma di saper cantare meglio del vincitore, di partecipare a dei provini per esibirsi poi con lo stesso brano nella puntata successiva».
Quanto al futuro, la Clerici (cui a giugno scadrà il contratto Rai) ha imparato la lezione. E tiene la bocca cucita. «Se penso di andarmene a Sky o La7? A me piace fare il contrario di quel che fanno gli altri. E a volte è più facile andarsene che restare. Certo: io dalla mia azienda devo sentirmi amata.

E non sempre la Rai l’ha fatto. Così Simona Ventura fa benissimo ad andarsene». E i progetti? «Sto preparando un nuovo programma per la primavera prossima. Ma non ne parlo. Altrimenti va a finire che mi copiano pure questo».

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