Forza Italia si prepara: 180mila «sentinelle» contro i brogli ai seggi

Gli azzurri stanno già reclutando un esercito di volontari in vista delle probabili elezioni: «Sono i difensori della libertà» Gli assi della campagna elettorale: i giovani e i gazebo sul territorio

Forza Italia si prepara: 180mila «sentinelle» contro i brogli ai seggi

da Roma

Si chiameranno «difensori della libertà». Saranno 180mila, tre per sezione. Giovani e non solo. Simpatizzanti, volontari. Il reclutamento è già partito attraverso i coordinamenti provinciali e gli oltre 4mila coordinamenti comunali. Molti, in Forza Italia, ripetono che sarà oggi il «giorno della verità», quando Silvio Berlusconi salirà al Colle e il capo dello Stato concluderà le consultazioni per decidere il futuro politico delle prossime settimane. Ma le convocazioni della squadra di Forza Italia per la campagna elettorale sono già state diramate. Dalle truppe dei «difensori», fino a capitani e generali di partito, con un prevedibile coordinamento di generazioni: trentenni e più anziani dirigenti di riferimento, con un ruolo importante di alcuni quarantenni che già si erano messi in mostra in questa legislatura.
Nel partito i primi ordini sono stati impartiti. Si affacciano le parole-slogan su cui puntare: «popolo» per esempio. È già predisposta la messa in campo di migliaia di gazebo. Compilata la banca dati dei simpatizzanti, almeno quegli 8 milioni che lo scorso autunno firmarono la petizione «per mandare a casa» Prodi. «Il presidente ha già dato disposizioni», racconta l’eurodeputato Mario Mantovani, l’uomo incaricato da Berlusconi di reclutare «l’esercito» dei «difensori» del voto.
E sarà questa la grande novità della campagna di Forza Italia, in caso di elezioni primaverili o quasi-estive. I «difensori della libertà» hanno già il loro sito, il blog: «I contatti sono in corso - conferma Mantovani - i difensori saranno tre per sezione e dunque circa 180mila. Controlleranno tutte le schede, una per una». La macchina era stata collaudata in parte durante le scorse elezioni politiche: «Ma non riuscimmo a coprire al meglio Calabria e Campania - ricorda Mantovani - lì dove perdemmo il Senato...». I ventiquattromila voti di scarto bruciano, scotta la sconfitta e la parola «brogli» fa paura ancora come un’ossessione.
«Rispetto a due anni fa - racconta Denis Verdini, l’uomo di fiducia di Berlusconi per le campagne elettorali - abbiamo una macchina che a livello territoriale si è enormemente rinforzata». Soprattutto «con le elezioni dei coordinamenti comunali che si sono formati tra il 2006 e il 2007 - spiega Gregorio Fontana, che cura il rapporto con gli iscritti -. Abbiamo raggiunto quota 400mila soci. Altro che partito di plastica».
In effetti della nuova campagna elettorale pronta a partire (subito, o tra qualche mese) impressionano i numeri del radicamento sul territorio, segnali di una capillarità appartenuta sinora più ai grandi partiti della sinistra: moltiplicazione dei circoli, possibilità di «montare gazebo informativi, come gli 8300 che abbiamo allestito quest’autunno con centinaia di migliaia di volontari», ricorda Verdini, 4250 coordinamenti comunali di fresca nomina. Da qui si formerà «l’esercito» dei 180mila. La macchina.
Le iscrizioni ai gruppi di «difensori della libertà» sono aperte «anche agli amici dei Circoli della libertà, degli altri Circoli, e a tutti i simpatizzanti, che vogliono impegnarsi con noi», annuncia Mantovani. E soprattutto seguiranno un «ciclo di formazione», partecipando a lezioni tenute da giuristi organizzate a livello territoriale.
Simbolo, slogan, colori, sono in definizione. Nel partito ammettono che la gente conosce ancora poco il nome del nuovo Popolo della libertà. Assolutamente prevedibile che quel nome sia accompagnato nel simbolo dal più familiare «Forza Italia». Gli uomini invece sono già scelti.

Ai coordinatori Bondi e Cicchitto e a tutta la tradizionale struttura di comando si prevede di affiancare un forte coordinamento territoriale che verrà affidato probabilmente a Maurizio Lupi, con un ruolo importante per tre (già) coordinatori tra i 34 e i 38 anni (Angelino Alfano, Mariastella Gelmini e Raffaele Fitto), mentre la comunicazione dovrebbe essere confermata a Lucio Malan e Antonio Palmieri. «Ci sarà posto per le riconferme - dice Verdini - e anche per nomi nuovi: giovani e donne. I sondaggi ci danno oltre il 30 per cento».

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