Il fotografo che amava le barche e il mare

Il giorno 11 febbraio 2010 è mancato, nella residenza romana di sua figlia, Carlo Tagliafico, fotografo e scrittore di cose di mare. Nato a Voltri nel 1922; figlio di Francesco, un marinaio da Yacht legato professionalmente a Raimondo Panario che seguì a Torino nel 1915 per la costruzione di aerei e, dopo la guerra riprese con lui a veleggiare. Nel 1925 aiutò il maestro nella realizzazione del fiocco Genoa Jib e lo seguì pure sul Cora IV in Danimarca, nel 1926, dove vinsero la Coppa del re di quel paese. Dopo il diploma, Carlo, si spostò a Torino dove in breve divenne proprietario di un’azienda che produceva elettromagneti. L’amore per il mare, però non lo aveva mai abbandonato cosicché ogni tanto tornava qui da noi nella stagione delle regate per fotografare le barche e la nuova sede (1956) del Circolo nautico, nonché a salutare i parenti, naturalmente. Sempre con il nostro gusto per la dissacrazione gli si appioppava il soprannome di «friscieu», ereditato dal padre skipper. Prese una casa a Toirano e barca a motore per la pesca dei tonni in alto mare, per cui si facevano sempre più sporadiche le sue scappate da noi. Negli anni Settanta le visite a Voltri si fanno nuovamente frequenti, perché? Per fare incetta di foto di barche ed equipaggi per scrivere un libro sulla storia dello Yachting. Il libro dopo 14 anni di gestazione, coautore Delfino, esce finalmente nel 1987, il titolo è «Genoa Jib» alludendo al fiocco cui suo padre partecipò alla realizzazione a Varazze nel 1925. Mai libro sull’argomento così particolare, aveva avuto tanto successo! Chi aveva un nonno o un bisnonno marinaio a Voltri lo comprò; una vera enciclopedia di questa materia dove sono elencate tutte le imbarcazioni e tutti i trofei principali. L’anno prima, nel 1986, il successo gli arrise con un’opera fotografica dal titolo «Liguria Intima» composta in coppia con la figlia Daniela Tagliafico, giornalista, direttore della Struttura RAI Quirinale, aggiudicandosi il premio Anthia. Nel 1998 partecipa alle celebrazioni per il centenario del Circolo Nautico Ugo Costaguta, dopo essere stato prodigo di consigli per la realizzazione del libro «Dove il Vento Regna» di Magnano e Boccone.

Come succede immancabilmente, Voltri «brucia» i suoi personaggi quando più non gli servono e lo ha dimenticato facilmente. Dove resterà perenne memoria di lui è nella sua Toirano sua seconda patria, dove trova onoranze funebri e degna sepoltura.

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