Alberto Toscano
da Parigi
«La Francia resta in prima linea nella lotta al terrorismo e noi non abbasseremo la guardia», dice il ministro dell'Interno Sarkozy intervenendo a Parigi a un convegno sul tema «I francesi di fronte al terrorismo». Il ministro di ferro, la cui popolarità è alle stelle, ha affermato in particolare: «La minaccia che pesa su di noi è reale e proviene da movimenti di origine straniera, come dimostrano le affermazioni dell'emiro del «Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento», organizzazione nata negli ambienti dell'estremismo islamico algerino. Poi Sarkozy ha precisato: «Noi non possiamo comunque nasconderci una realtà: quelle formazioni terroristiche possono contare anche su persone residenti sul nostro suolo». Insomma, il terrorismo è un prodotto d'importazione, ma può avere «santuari» in una certa parte dell'Islam francese che rifiuta ad ogni costo d'integrarsi in una società democratica europea.
La prova viene dal fatto che - come nota Sarkozy - la Francia si è trasformata a sua volta in Paese esportatore di terroristi e kamikaze: sono 22 (almeno) i giovani transalpini andati a combattere in Irak contro le forze della coalizione internazionale e quelle del governo di Bagdad. Fedele alla sua linea tradizionale - consistente nel massimo rispetto per l'Islam che accetta le regole democratiche e nella lotta ai predicatori di violenza e agli arruolatori di terroristi - il ministro dell'Interno ha detto che i nostri Paesi devono «guardarsi dentro» per evitare che dall'emarginazione dell'Islam possano scaturire fenomeni terroristici. «Noi vogliamo collaborare strettamente con i rappresentanti di una religione musulmana che agisce alla luce del sole, mentre temiamo i fenomeni che possono nascere dalle moschee situate negli scantinati e nei garage», è la frase pronunciata da Sarkozy in un discorso tenuto l'altroieri all'Assemblea nazionale.
Sarkozy ha rivelato che dall'inizio del 2002 i fermati per terrorismo in Francia sono stati 367, di cui un centinaio sono stati incriminati e incarcerati. Inoltre una cinquantina di persone, tra cui dieci imam, sono state espulse dal territorio francese «per aver fatto l'apologia del terrorismo e dell'odio». Nei prossimi giorni il governo presenterà al Parlamento un disegno di legge tendente a rafforzare il dispositivo di lotta al terrorismo.
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