Parigi - Francia paralizzata per lo sciopero convocato dai sindacati francesi - il primo dell’era Sarkozy - contro l’intenzione del governo di riformare i regimi pensionistici speciali. Per il presidente Nicolas Sarkozy - che non vive un facile momento personale, considerato che proprio oggi l’Eliseo ha annunciato la separazione ufficiale dalla moglie Cecilia - è la prova del fuoco. Il governo ha mostrato comprensione per i timori e le preoccupazioni dei sindacati, ma ha detto che non è disposto a cedere. Lo sciopero è cominciato alle 20 ora locale di ieri, e andrà avanti per 24 ore. È da stamane - il momento più complicato perché quello dello spostamento verso i luoghi di lavoro - che l’astensione dal lavoro dei dipendenti dell’intero comparto del trasporto pubblico rende difficoltosi, quando non impossibili, gli spostamenti nel Paese.
Metrò, autobus e treni bloccati Non funzionano i metro, nè gli autobus, è impossibile spostarsi in treno. Secondo gli otto sindacati che hanno convocato lo sciopero, per la prima volta uniti dopo anni, è in servizio meno del 5 per cento dei treni e l’adesione, a metà mattina, era del 73,5 per cento dei lavoratori (nel 1995, lo sciopero contro Alain Juppè aveva toccato quota 77 per cento). Si calcola che la situazione non tornerà normale prima di domani, venerdì. Tutti a piedi dunque o, se possibile, in bicicletta. Perchè il traffico ferroviario è praticamente impossibile in tutte le regioni e, sulle grandi linee, le ferrovie francesi hanno programmato solo 46 treni a grande velocità (sui 700 normali). Cancellati inoltre 4 treni tra Londra e Parigi. La situazione è particolarmente complicata nella capitale, dove le linee metro sono fortemente ridotte e il servizio di autobus in seria difficoltà.
Parigi: 165 km di auto in coda Secondo la polizia, stamane c’erano 165 chilometri di coda nelle strade d’accesso alla capitale (il doppio del normale), i turisti hanno trovato numerosi musei chiusi (compreso il Musee d’Orsay) e la gran parte del Louvre; cancellate le rappresentazioni serali dell’Opera de Paris e della Comedie Francais. Attese 60 manifestazioni in tutto il Paese. Il governo comunque non sembra intenzionato a modificare la proposta che interessa un milione e mezzo di persone (oltre un milione di pensionati e 500.000 lavoratori in attivo) nelle ferrovie francesi (Sncf), nella rete di trasporto urbano parigino (Ratp), nelle aziende energetiche (Electricite de France e Gaz de France).
Scontro l'innalzamento dell'età pensionabile All’origine dello scontro, l’intenzione di innalzare l’età necessaria per andare in pensione dai 37,5 anni attuali a 40.
In una dichiarazione alla radio France-Info, il portavoce dell’esecutivo, Laurent Wauquiez, ha mostrato disposizione al dialogo ma una posizione ferma: «Siamo qui per accogliere i timori e le preoccupazione e per rispondere agli scioperanti. Ma nello stesso tempo siamo decisi a passare dai 37,5 anni ai 40 anni di contributi. È qualcosa su cui non possiamo cedere».