Dopo la free-press arriva il libro gratuito. Ma è solo un'utile provocazione

Il 24 ottobre Guaraldi distribuirà tremila copie gratuite di classici della letteratura davanti a due licei del riminese. «È un modo per evitare di portare i libri al macero». E lancia una proposta per le rese librarie che abbiano superato i dieci anni di vita

C'era da aspettarselo. Qualcuno, prima o poi, ci avrebbe pensato. Dopo il successo della free-press, perché non pensare anche ai free-book? Adesso c'è un editore, che ha fatto il grande salto. Si è buttato in un nuovo mercato. Non siamo ancora a un'operazione di marketing ben pianificato. Per adesso si tratta soltanto di un «gesto» più che di un progetto. Un gesto, ovviamente, provocatorio. Autore della provocazione l'editore Guaraldi. Millecinquecento copie di grandi classici della letteratura mondiale saranno infatti distribuite gratis, il prossimo 24 ottobre prossimo, agli studenti del liceo Einstein di Rimini; altre 1.200 la settimana successiva al liceo Serpieri di Viserba; poi ancora altre migliaia a tutte le scuole del riminese che ne faranno richiesta. È questa la «piccola» iniziativa lanciata dall'editore Guaraldi contro la pratica barbara dei libri mandati al macero; una assurda «necessità fiscale», come sostengono gli editori di mass market, che prima invadono le librerie con centinaia di migliaia di copie e pochi mesi dopo mandano al macero le rese di un invenduto che programmaticamente giunge fino al 70% della tiratura. Ma se questa è la pratica perversa dei grandi gruppi editoriali - che risolvono così il problema fiscale dell'eccessiva valorizzazione dei rispettivi magazzini a fine esercizio - gli editori di cultura si ritrovano a loro volta a dover fare i conti con piccole quantità di vecchi titoli magari di grande qualità, gelosamente conservati ma ormai invendibili, che intasano i magazzini con costi crescenti e senza un pur minimo utile in prospettiva. Ed è proprio a difesa di questi titoli dal rischio «macerazione» che è sceso in campo il vecchio editore riminese, in sinergia non solo con i presidi dei licei del territorio, ma anche con numerosi colleghi di rango. Il progetto è semplice: i libri con oltre 10 anni di vita - e tutta la loro esistenza fiscale già assolta ed esaurita (a partire dall'Iva forfettaria) - vengono regalati a scuole e/o biblioteche con regolare fattura a zero euro e Iva già assolta all'origine. Una procedura che consente di evitare quella, fiscalmente ineccepibile, della macerazione sotto il controllo della Guardia di Finanza. Ma dietro questa pur lodevole iniziativa si cela ben di più. Proprio perché il libro non «deve» morire occorre infatti avere ben chiaro non solo che i titoli «sepolti» nei polverosi scaffali dei magazzini editoriali possono «risuscitare» in veste digitale ed essere trasferiti alle scuole, alle biblioteche o ai privati, via Internet, a costo zero e in tempo reale; ma soprattutto che il futuro del libro starà nella sua forma di e-book eventualmente stampabile «on demand», su progetto e richiesta dell'insegnante che si riapproprierà così totalmente della propria «autonomia didattica»! «Il libro è morto! - questo lo slogan di Guaraldi - Viva il Libro!» «È questa la vera posta in gioco - sentenzia Mario Guaraldi -, ancora osteggiata spesso in buona fede dal mondo della scuola, a volte in mala fede da parte del mondo dell'editoria scolastica che teme per le proprie rendite di posizione.

Mai più inutili antologie ma libero accesso guidato a intere biblioteche digitali di classici antichi e moderni e accesso per pochi euro all'intero testo dell'autore contemporaneo studiato. Il recentissimo sbarco in Europa del Kindle di Amazon accelererà questo processo in maniera vertiginosa». Per questo Guaraldi ha già provveduto a digitalizzare la totalità del proprio catalogo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica