da Vado Ligure (Savona)
Lha trovato ieri un contadino che stava raccogliendo legna su un sentiero che non percorreva da tempo: un cadavere riverso a terra nel bosco, con la testa incastrata tra due rami. Impossibile da riconoscere sia per lavanzato stato di decomposizione, sia perché del corpo hanno fatto scempio gli animali. Ma è il corpo di un uomo giovane, particolare che ha fatto subito pensare ai carabinieri di Savona che potrebbe trattarsi di Alberto Zabbialini, il ragazzo di 28 anni che si era allontanato il 10 maggio scorso dalla sua abitazione di Muscoline di Gavardo, nel bresciano, perché credeva di essere affetto da una grave malattia. Anche il luogo del ritrovamento è ritenuto indicativo: si tratta dei boschi sulle alture di Vado Ligure, a due passi da Savona, a circa due chilometri e mezzo da dove era stata ritrovata il 14 maggio la moto del ventottenne bresciano.
«Al momento si tratta solo di unipotesi, nulla di più», ha detto il procuratore capo di Savona, Vincenzo Scolastico, che si è recato in zona insieme a un medico legale. Il corpo è irriconoscibile e non sono stati trovati documenti di identità. A poca distanza dal cadavere i carabinieri hanno anche trovato una cintura e un paio di mocassini. Inoltre il 31 maggio scorso, proprio nella zona era stato scoperto un giaciglio di fortuna fatto con frasche e rami che si pensò potesse essere stato usato da Alberto per ripararsi la notte. Secondo il medico legale, la morte risalirebbe a circa un mese fa. I genitori del giovane sono stati subito contattati, ma arrivati immediatamente a Savona per effettuare un primo difficile riconoscimento del cadavere hanno detto che quello non sembra il loro figlio. Ora resta da stabilire la verità tramite lesame del dna e lautopsia, che è stata fissata per domani.
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