Massimo Restelli
da Milano
Sposarsi con Popolare Verona-Novara senza rinunciare al ricco scrigno di partecipazioni bancarie che ha accompagnato lo sviluppo di Cattolica in questi dieci anni. Il rompicapo appare di difficile soluzione ma nel quartier generale del gruppo assicurativo non mancano i consensi allinvito lanciato dal presidente di Bpvn, Carlo Fratta Pasini. Il dossier è sul tavolo dellamministratore delegato Ezio Paolo Reggia anche se la prudenza è massima e lesito potrebbe essere diverso da una fusione diretta tra le due società. Un primo giro dorizzonte informale potrebbe essere completato già al cda di sabato ma Cattolica proverà a fare tesoro sia dellesperienza accumulata nella gestione di un grande network bancassicurativo sia del rapporto con Mapfre. Il gigante iberico con il quale, secondo quanto risulta al Giornale, lo scorso anno Reggia aveva studiato una proposta per acquisire Toro e che potrebbe ora avere un ruolo di peso nelle nozze con Bpvn. Molto tuttavia dipenderà dagli altri alleati bancari di Cattolica, a partire da Banca Lombarda che ha già fatto trapelare forti perplessità sul progetto di un «polo scaligero».
Oltre a guardare allesterno Bpvn (meno 0,13% in Borsa dopo una giornata sullaltalena), dovrà guardarsi dalle aspre critiche espresse sabato in assemblea da Siro Lombardini.
Fusione fredda Cattolica-Bpvn
Ma Lombardini attacca: «A Verona troppi derivati. Disattesa lidea di creare un gruppo di popolari»
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