Un futuro con aerei più «puliti»

«L’obiettivo della Iata è raggiungere la crescita zero nella produzione di CO2 e di contribuire a un futuro senza più anidride carbonica». È quanto ha sottolineato il Direttore Generale e Ceo della Iata (l’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo), Giovanni Bisignani, intervenuto all’aeroporto di Fiumicino sulla salvaguardia dell’ambiente. Non mancando, peraltro, di diffondere i dati della crisi che dallo scorso anno investe l’intero settore del trasporto aereo.
Il numero uno della Iata ricorda che «l’aviazione incide per il 2% sul totale delle emissioni globali di CO2. Grazie ai continui sforzi del settore per migliorare l’efficienza, l’aviazione civile oggi influisce in maniera minima su un grande problema come quello dei mutamenti climatici». Tuttavia, «per affrontare questa emergenza e migliorare le performance ambientali, la Iata sta orchestrando gli sforzi dell’industria del trasporto aereo basandosi su «Quattro Pilastri»: investire nella tecnologia, un impiego operativo più efficace degli aeromobili, la realizzazione di infrastrutture efficienti e l’applicazione di misure economiche positive». Secondo Bisignani, «la strategia sta già dando risultati. Nel 2009 le emissioni dell’aviazione caleranno del 4,5%. In parte ciò è dovuto a un’attesa riduzione del 2,5% dovuta alla crisi economica globale. Il resto - aggiunge - è da collegare a tale strategia». «Le compagnie aeree stanno investendo in aeromobili dai consumi più contenuti e stanno dismettendo i vecchi esemplari.

I numeri sono impressionanti: nei primi 11 mesi del 2008 sono stati consegnati 1037 nuovi aeromobili, con una riduzione dei consumi dell’ordine del 20%. Vanno a rimpiazzare gli 881 modelli ormai dismessi». Da parte sua Emanuele Ludovisi, deputy Ceo di ADR sottolinea che «L’impatto ambientale è uno dei problemi chiave per il futuro del trasporto aereo», ha spiegato.

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