Gaetano da Thiene

Il santo della “fiducia nella Provvidenza”, veneratissimo nel nostro Meridione, era di Vicenza, figlio di Gaspare conte di Chieti. Addottoratosi in Giurisprudenza a Padova, divenne senatore della sua città e nel 1506 notaio del papa Giulio II. A Roma rilanciò l’Oratorio del Divino Amore e si fece prete. Nel 1518 tornò a Vincenza e frequentò un oratorio ritenuto troppo plebeo dai suoi familiari. Ma lui, anzi, andava a prendersi cura dei malati più ripugnanti nell’Ospedale degli Incurabili. Fondò un oratorio a Verona e trascorse tre anni alla Giudecca, a Venezia, presso altri Incurabili. Ma erano gli anni in cui la polemica luterana aveva buon gioco nell’appigliarsi a certi, effettivi, malcostumi ecclesiastici. Gaetano tornò a Roma deciso a far qualcosa per moralizzare la situazione. Con Paolo Consiglieri, il nobile milanese Bonifacio Colli e il vescovo di Teate (cioè, Chieti), Giampietro Carafa (poi papa Paolo IV, tramutato in personaggio malefico nel romanzo Q dei - nom de plume - Luther Blisset), sorse l’ordine dei Chierici Regolari Teatini, subito approvato dal papa Clemente VII. L’ordine, da regola, avrebbe vissuto solo di Provvidenza. Nel 1527 il lanzichenecco Sacco di Roma costrinse i quattro a una spericolata fuga a Venezia. Qui trovarono la peste (e la conseguente carestia), che li vide prodigarsi in prima fila. Gaetano fu mandato a Verona e poi a predicare a Napoli. Insieme al b. Giovanni Marinoni fondò un monte di pietà e si impegnò a sostenere le iniziative del Concilio di Trento. Quando questo dovette interrompersi, il santo si ammalò seriamente e morì nel 1547. www.

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