Cronache

Gagliardi «spara» contro tutti La Sala rossa diventa rovente

Gagliardi «spara» contro tutti La Sala rossa diventa rovente

Gagliardi show in consiglio comunale. La goccia che ha fatto traboccare il vaso del consigliere Pdl è stata il discorso di Alessio Piana, Lega Nord, che ha preso parola sulla questione profughi. Il tempo di iniziare il ragionamento e alle sua spalle volano due, tre, dieci «Vergognati!». La lite entra nel pieno. Dapprima Piana tenta di giustificare il suo ragionamento («Lasciami finire - gli dice - anche se non la penso come te»), poi Gagliardi prende il sopravvento. E ce n'è per tutti, per il centrodestra, il Pdl (il consigliere Ottonello, in particolare), sinistra e sinistra estrema («State zitti voi che siete comunisti - dice, rivolto ai banchi della maggioranza -, e il comunismo è morto»). Chi cerca di calmarlo si prende un bel vaffa, come succede a Emanuele Guastavino, Pd, che vince il biglietto di sola andata per quel paese, accompagnato da un «Siete peggio degli altri».
Il presidente del consiglio comunale, Giorgio Guerello nel frattempo sospende il consiglio. Ma la discussione va avanti.
Passano dieci minuti buoni prima che l'ira di Gagliardi si plachi. I capigruppo si riuniscono in commissione con la sindaco. Prima della bagarre, Matteo Campora, capogruppo del Pdl, aveva preso parola sottolineando, ancora una volta, la mancanza di comunicazione e condivisione: «Abbiamo appreso delle scelte della giunta - dice Campora in sala Rossa - direttamente dai quotidiani. Crediamo che il consiglio debba essere messo a parte di decisioni come queste».
Scelte sulle quali non si torna indietro: l'ex scuola Marco Polo a Quarto, l'ex istituto Barabino a Sampierdarena e una palestra a Marassi, ospiteranno i 350 profughi del Nord Africa. A patto che vengano stanziati dal governo i fondi per sistemare gli stabili e renderli a norma.
«Non si tratta di un esodo - dice Bruno Pastorino, richiamando a un clima meno allarmista -, ma di una situazione gestibilissima. La nostra città è già sottoposta a flussi migratori intensissimi, parliamo di cinquemila, seimila persone che ogni anno si riversano nella nostra città. Eppure non fanno tutto questo rumore». Ma genovesi e municipi non sono d'accordo con la collocazione trovata ai 350. «Non credo sia così per tutti - continua l'assessore -. Così come non penso che tutti i tifosi della Samp siano come quelli che hanno imbrattato il campo Mugnaini di Bogliasco con scritte indegne contro la squadra, così non credo che tutti i genovesi siano rappresentati da chi dice che gli immigrati non li vuole, o peggio. Io ho trovato in giro anche apprezzamenti».
«Sarebbe il caso però di rivedere la localizzazione - osserva Alessio Piana -, fermo restando la necessità di accogliere queste persone».
Mentre fuori, nei corridoi, si parla ancora di Gagliardi. C'è chi dice che la sua posizione sull'immigrazione non sia altro se non l'ennesimo scontro con uno schieramento, il centrodestra, in cui Gagliardi si è sempre sentito un po' stretto. Nella confusione - sarà un caso? - si è preso anche gli applausi del sindaco. E, altre voci, dicono che quanto successo in aula sarà solo il trampolino di lancio, la scusa buona, per passare dall'altra parte. Quale in realtà non si sa.

Perché in aula Rossa, ieri, ne sono volate proprio per tutti.

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