Sembra profilarsi una soluzione positiva per il caso del garage ostaggio della Metro B1 denunciato ieri da Il Giornale. Ieri mattina alle 9 i vigili urbani e i tecnici di Romametropolitane si sono presentati davanti allautorimessa di viale Libia, dove ad attendere con apprensione lo sviluppo degli avvenimenti cera il titolare, Roberto Di Palma. Per ora la chiusura della rampa duscita del garage al civico 187 di viale Libia, diciamo subito, sembrerebbe scongiurata. Motivo fondamentale, la chiusura della rampa determinerebbe quella di tutto il garage, mettendo in crisi centinaia di commercianti e lavoratori della zona che parcheggiano lauto nella rimessa. Senza contare i clienti dei negozi e degli uffici. Per evitare il collasso, quindi, il ripensamento.
A raccontare come sono andate le cose è lo stesso Di Palma: «Erano tre mesi, dice, a quanto ho saputo in seguito, che Romametropolitane e la società Metro B1 cercavano una soluzione al problema dello spostamento del cantiere in viale Libia, senza riuscire a trovare il modo di venirne fuori. Se non con la chiusura della corsia davanti al garage, o meglio davanti alla rampa duscita. Ci hanno tenuto alloscuro di tutto fino a pochi giorni fa. Ora però, dopo la denuncia de Il Giornale, Polizia municipale e tecnici di Romametropolitane hanno finalmente accettato di ridiscutere la situazione con i vigili del fuoco. Che ci hanno imposto a suo tempo lobbligo delle due rampe per lesercizio dellattività». A farsi parte in causa per trovare una soluzione lo stesso direttore dei lavori della linea B1, Andrea Sciotti. Il quale, proprio dopo aver letto larticolo de Il Giornale, ha ammesso, si sarebbe reso conto per primo della assurdità della situazione.
La rimessa dispone di un totale di 170 posti-auto di giorno, 125 di notte, è aperta 24 ore su 24, compresi i festivi e la domenica. Nella zona è lunica strutture di questo tipo, così grande e aperta al pubblico. Anche il ticket da pagare è largamente abbordabile: 1 euro allora. Se il garage dovesse disgraziatamente interrompere lattività, anche solo per quattro-cinque mesi, per viale Libia sarebbe una mezza Caporetto.
Molti utenti abituali del garage al solo sentir parlare del rischio chiusura si sono messi le mani nei capelli, racconta lo stesso Di Palma: «Parecchi negozi di viale Libia sopravvivono grazie alla mia autorimessa - sottolinea -. Chi deve fare acquisti, fare un giro per comprare un abito, cercare un paio di scarpe, sa che può parcheggiare qui. Altrimenti non verrebbe proprio, certi negozi andrebbero incontro alla chiusura». Basta guardarsi intorno.
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